Dopo oltre 18 mesi di trattativa serrata, è stato rinnovato il CCNL del settore turismo, stipulato dalle associazioni di categoria aderenti ad Assoturismo-Confesercenti e da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil.


L’accordo, sottoscritto il 2 agosto scorso, riguarda circa un milione di lavoratori. Avrà una durata quadriennale – dal primo gennaio 2006 al 31 dicembre 2009 – e comporterà un aumento salariale medio a regime di 135 euro, oltre alla corresponsione dell’una tantum di 350 euro per il recupero di arretrati.

“Si tratta di una intesa soddisfacente – commenta Alberto Crepaldi, responsabile settore turismo di Confesercenti di Modena – che ha tenuto conto, oltre che delle richieste economiche, anche della opportunità indicata da Assoturismo di introdurre sostanziali elementi di innovazione sul piano normativo e contrattuale”.
“L’accordo in effetti presenta importanti novità con l’introduzione di elementi di flessibilità su diversi temi fondamentali per le Pmi del settore come il part-time, l’apprendistato, la distribuzione degli orari di lavoro”.

In particolare vengono previsti: una nuova forma di assunzione part-time per un minimo di 8 ore per il fine settimana, la eliminazione dei limiti massimi di lavoro part-time imposti dal precedente CCNL, con l’ introduzione di maggiore flessibilità nell’orario da svolgere, la possibilità di assunzione di lavoratore con contratto di apprendistato professionalizzante in cicli stagionali.
“Ulteriore elemento di interesse – precisa Crepaldi – è rappresentato dal fatto che nell’accordo sia stato incluso il capitolo “Governance del settore”, che rappresenta una sorta di piattaforma programmatica con la quale le parti indicano la necessità di costituire tavoli di confronto a diversi livelli su temi strategici nell’ottica di consolidare il ruolo del turismo quale risorsa primaria del sistema produttivo nazionale e locale”.

Questi, in estrema sintesi, le materie ed i temi sui quali le parti hanno focalizzato l’attenzione nel capitolo “Governance del settore”:
– la attuazione di politiche volte a superare le limitazioni strutturali che accentuano la stagionalità dell’attività turistica;
– l’esclusione dalla retribuzione imponibile ai fini fiscali e contributivi della contribuzione versata agli enti bilaterali dai lavoratori e dai datori di lavoro;
– l’adozione di un provvedimento che consenta alle imprese del settore turismo di adempiere agli obblighi amministrativi concernenti i rapporti di lavoro in forma semplificata, con particolare riferimento ai fenomeni di stagionalità e di alta mobilità professionale degli addetti;
– l’adozione di misure – tra cui l’esclusione dalla formazione del reddito del lavoratore dipendente delle somme erogate dal datore di lavoro in favore dei propri dipendenti, destinate al finanziamento di buoni vacanza – tese a facilitare l’accesso al Turismo per tutte le fasce sociali della popolazione, con particolare riferimento alle famiglie, ai giovani, agli anziani, ai disabili, e ad incentivare così la destagionalizzazione turistica.

“La palla ora passa alle Istituzioni nazionali e locali – conclude Crepaldi – da cui ci aspettiamo maggiore convinzione e sforzi nell’attuare politiche tese a sostenere e rilanciare la competitività turistica anche del territorio modenese”.