“Ai comuni cittadini come noi non è dato sapere se al diciottenne che nei giorni scorsi ha investito l’agente in Via Giardini siano stati concessi gli arresti domiciliari perché la normativa vigente è troppo permissiva o perché tale normativa viene interpretata e applicata in maniera troppo blanda da una magistratura eccessivamente garantista”.

“Quello che noi cittadini sappiamo è che siamo stanchi di vedere giovani agenti di Polizia feriti da qualche criminale mentre stanno facendo il loro dovere.
Quello che noi cittadini sappiamo è che siamo stanchi di sentire discutere sul perché e sul percome un delinquente abbia commesso un reato gravissimo come quello di attentare alla vita di un altro suo simile.
Quello che noi cittadini sappiamo è che niente, niente può giustificare questo.
Quello che noi cittadini sappiamo è che il messaggio che arriva ai più giovani ogni volta che un criminale viene lasciato uscire dal carcere è pericolosissimo.
Quello che noi cittadini sappiamo è che il messaggio che dovrebbe arrivare è un altro, e cioè che certi reati per nessuna ragione al mondo dovrebbero essere commessi.
Quello che noi cittadini sappiamo è che siamo stufi di veder uscire di galera perfino gli assassini più sanguinari, perfino quelli che non hanno mai rinnegato le loro azioni.
Quello che noi cittadini immaginiamo è il senso di disgusto e di impotente scoramento che può attanagliare un agente delle forze dell’ordine ogni volta che dopo aver arrestato in flagranza di reato un delinquente solo qualche giorno più tardi se lo ritrovi a passeggiargli dinnanzi per la strada come se nulla fosse.
Quello che noi cittadini crediamo è che noi e le forze dell’ordine desideriamo le stesse cose: città più sicure e maggior rispetto, per la gente onesta, ancor prima che per la legge.
Quello che noi cittadini vogliamo è che fatti del genere non accadano più e che siano subito potenziati l’organico e i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine, affinché possano svolgere il loro fondamentale lavoro in sicurezza e tutelare la sicurezza delle nostre famiglie.
Quello che noi cittadini sappiamo è che desideriamo esprimere solidarietà e ammirazione nei confronti dell’agente ferito, e che faremo di tutto per collaborare con le forze dell’ordine, anche raccogliendo firme congiuntamente alle loro organizzazioni sindacali, se esse saranno disponibili, perché le richieste dianzi fatte vengano esaudite e fatti del genere non abbiano più a ripetersi”.

(Alcuni residenti della zona Tempio-Stazione)