Le supplenze per maternità non saranno più pagate dalle scuole ma direttamente dal ministero dell’Economia e Finanze. E’ una delle importanti novità contenute nel decreto legge sulla scuola varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. La
nuova modalità di pagamento è stata introdotta in Commissione Cultura della Camera grazie a un emendamento presentato dal capogruppo dell’Ulivo Manuela Ghizzoni.


“Negli ultimi anni – spiega la parlamentare modenese – le scuole hanno accumulato ingenti debiti, dovuti anche al pagamento di spese obbligatorie ma imprevedibili come le maternità delle docenti. È giusto, pertanto porre in capo al Ministro dell’Economia tali spese, che sono fisse; in questo modo le scuole dell’autonomia potranno finalmente disporre dei loro bilanci per sostenere la propria offerta formativa e la proprie scelte organizzative”.

Il decreto approvato dal governo prevede anche tempi più veloci per le sanzioni disciplinari ai professori inadempienti (120 giorni al massimo); il ritorno del giudizio di ammissione all’esame di terza media; la definizione dei tempi e delle
modalità con i quali i privatisti potranno sostenere l’esame di maturità. Con il decreto legge si danno poi maggiori risorse alle cosiddette ‘classi primavera’ (per i bimbi di 2-3 anni), si riduce da 8 a 3 il numero dei componenti del Comitato di
indirizzo dell’Invalsi (l’Istituto per la valutazione del sistema di istruzione) e viene reintegrato il compenso per i commissari impegnati negli esami di Stato.

“Credo che il Governo abbia fatto bene – conclude l’on. Ghizzoni – a predisporre un decreto selezionando quelle norme che incidono direttamente sull’avvio dell’anno scolastico ormai alle porte, per dare maggiori certezze e tranquillità all’intera comunità scolastica”.