Le circostanze descritte dal ‘patron’ di Esselunga Bernardo Caprotti in un libro di recente pubblicazione, e relative alla vicenda del terreno in via Andrea Costa a Bologna, dove dal settembre 2002 è presente un supermercato di Coop Adriatica, sono al centro di un’interrogazione di Maurizio Parma, capogruppo della Lega Nord che chiede alla Giunta regionale una verifica “al fine di chiarire al meglio la situazione”.


Il consigliere riferisce che secondo quanto riportato nel libro citato, nel maggio del 1999 Esselunga aveva sottoscritto un accordo con la proprietà per l’acquisto dell’area in questione e di un supermercato. L’impegno tuttavia venne sciolto nel febbraio del 2000 a seguito del rinvenimento di resti archeologici di età etrusca “di indubbio e rilevante valore”, sui quali il ministero dei beni culturali e ambientali, attraverso la soprintendenza archeologica dell’Emilia-Romagna (nel novembre del 1999) avrebbe apposto dei vincoli relativi alla costruzione dell’esercizio commerciale, in base ai quali “non potevano essere realizzati parcheggi sotterranei ed inoltre il pavimento del supermercato doveva essere realizzato in lastre di cristallo, in modo che si potesse ammirare il reperto storico”.

Secondo la ricostruzione dei fatti riportata dall’esponente del carroccio, tuttavia, nell’aprile del 2000 “il consiglio di amministrazione di Coop Adriatica deliberava l’acquisto del supermercato e il 5 maggio dello stesso anno il soprintendente regionale comunicò il parere favorevole al recupero, restauro, trasferimento e valorizzazione dei resti in altro sito. Tali resti, “a gennaio 2006 erano posizionati in fondo alla via della nuova Certosa”, – segnala il consigliere citando il libro di Caprotti – “in un recinto con la base di cemento soprastato da una squallida griglia zincata, stavano valorizzati, e coperti da una plastica nera in gran parte nascosta dalle erbacce, i segni di una perduta civiltà”.

Parma sollecita quindi all’esecutivo di viale Aldo Moro, un giudizio sull’atteggiamento del sovrintendente regionale e vuole sapere “se intenda prendere provvedimenti in merito”.