Reggio guardata allo specchio da coloro – architetti, ingeneri, urbanisti, geometri, paesaggisti – che si occupano della sua conservazione e trasformazione fisica, per scoprirsi nei volti nuovi che una spiccata propensione all’innovazione, negli interventi pubblici e privati, le ha dato con sempre maggiore incisività negli ultimi 20 anni.

Reggio allo specchio dell’analisi sociale e architettonica, quindi pronta a riconoscersi anche nelle storture di certi linguaggi progettuali, ma soprattutto a riconoscere – magari scoprendolo per la prima volta, un po’ offuscato dalle monotone cortine edilizie di certe periferie – quanto di valido esiste ed è stato costruito.

A pochi giorni dall’inaugurazione dei tre ponti di Santiago Calatrava a Reggio, segno inconfondibile di innovazione e bellezza, si tiene domani, dalle ore 18 negli spazi dell’ex Fonderia Lombardini, sede della Fondazione nazionale della danza, una conversazione sulla Qualità urbana, a cui parteciperanno Luca Molinari, architetto, docente di storia dell’architettura contemporanea nella facoltà di architettura Vanvitelli di Napoli; Pippo Ciorra, architetto, professore di progettazione alla facoltà di Architettura di Camerino; Anna Barbara, architetto, docente di Progettazione e composizione architettonica nella facoltà di Architettura e società di Piacenza. Parteciperà ai lavori, il sindaco Graziano Delrio.

Nell’ambito dell’incontro verrà presentato il libro Reggio Emilia, scenari di qualità urbana, edito di recente da Skira e dedicato all’architettura contemporanea a Reggio. Il libro è stato realizzato dal Comune di Reggio con il contributo degli Ordini di architetti, ingegneri, agronomi e forestali, del Collegio dei geometri della provincia di Reggio.
La conversazione sarà condotta dallo stesso Luca Molinari, che fra l’altro scrive: “Avvicinarsi a una qualsiasi città, camminarci osservando con attenzione, provare ad ascoltarne le voci, leggerne antichi e nuovi manufatti può rappresentare un modo elementare e straordinario per interrogarsi su quello che una comunità ha voluto dire costruendo spazio e su quello che sta seminando per il futuro prossimo. Provare a interrogare Reggio Emilia contemporanea partendo dai suoi manufatti; insieme ascoltare le sue voci, quelle dei professionisti e dei committenti attraverso una selezione dei loro progetti recenti e quelle di alcune giovani intelligenze che vivono la città attivamente e creativamente. Guarderemo Reggio come luogo particolare, con le sue storie e la sua architettura, ma insieme proveremo a leggerla come una delle tante città medie europee, città tra le città, con la sua identità e i suoi problemi, i temi e le potenzialità comuni che la fanno parte di quella costellazione urbana che è da sempre l’Europa”.

L’avventura, che ha portato alla pubblicazione del volume sulla qualità urbana a Reggio Emilia, era iniziata poco più di un anno fa, quando l’Amministrazione comunale promosse un bando, in vista di una pubblicazione, per riflettere sulla costruzione reale della città e del territorio negli ultimi 20 anni. Un progetto rilevante, che ha sondato quanto è presente sul campo urbano e su quello che i sociologi chiamano la “non città” o campagna urbanizzata, in termini di opere costruite, progetti avviati e attori coinvolti.
Al bando del 2006 hanno risposto decine di progettisti: architetti, ingegneri, geometri, paesaggisti, agronomi, che hanno consegnato 200 lavori. L’architetto Molinari ha compiuto una selezione e curato la pubblicazione del volume. Tutte le opere proposte confluiranno in un “archivio della memoria” creativa, di cui Reggio intende dotarsi, grazie alla collaborazione degli Ordini dei professionisti che si occupano di progettazione.

Il volume contiene una selezione di oltre 80 fra opere realizzate e progetti, suddivisi nei capitoli dedicati all’abitare, ai restauri conservativi e alle scommesse innovative in centro storico, agli edifici del lavoro e del consumo, agli spazi dell’incontrarsi, dell’educare e assistere; e ancora gli spazi aperti e la campagna urbanizzata, le infrastrutture, i concorsi europei. Sono fra l’altro presenti, nel volume, i più significativi interventi pubblici dell’Amministrazione comunale, dal Centro Gerra ai ponti di Calatrava, dalle piazze della Vittoria e Martiri del 7 Luglio al Mercato coperto. In appendice al volume, dialoghi con creativi, artisti, progettisti; contributi di intellettuali come Pierre Donadieu e Luc Gwiazdzinski, Anna Barbara e Andrea Branzi, Pippo Ciorra e Patrick Le Galès.
Il volume raccoglie inoltre una serie di interviste a giovani creativi che operano a Reggio: il tema dominante dei colloqui è una loro valutazione sull’identità della città di oggi e sulla loro visione della città futura. Ne emergono spunti di grande interesse culturale, declinati dai vari soggetti intervenuti nell’ambito delle loro competenze professionali.

Il libro si propone quindi come strumento conoscitivo che può suscitare l’interesse non solo degli “addetti ai lavori”, ma anche di coloro che vogliono leggere – attraverso schede, immagini e brevi saggi – i luoghi pubblici e privati di progettazione, riqualificazione o restauro conservativo d’eccellenza, in cui trascorre la loro quotidianità urbana.
I materiali prodotti riguardano opere costruite o in avanzato stadio di realizzazione tra il 1985 e il 2006 nel Comune e nel territorio dell’Area vasta di Reggio, definito dai comuni confinanti di Bagnolo in Piano, Cadelbosco di Sopra, Campegine,Sant’Ilario d’Enza, Montecchio Emilia, Cavriago, Bibbiano, Quattro Castella, Albinea, Scandiano, Casalgrande, Rubiera, San Martino in Rio, Correggio. La scelta dell’Area vasta cerca di spostare la lettura della crescita di Reggio Emilia al di fuori dei suoi semplici limiti amministrativi provando invece a individuare un territorio urbano più diffuso, complesso e in forte simbiosi con lo sviluppo dell’area metropolitana futura.