Non è stato facile, ma il patronato Inca/Cgil è riuscito dopo una lunga vertenza con l’Inail ad ottenere il riconoscimento dell’origine
professionale del tumore al polmone che ha portato alla morte nel 2003 una lavoratrice addetta alla verniciatura, dipendente di un’azienda modenese.


Sono purtroppo rarissimi i casi di riconoscimento, e quindi di indennizzo da parte dell’Inail, di malattie ai polmoni collegate a quanto respirato
negli anni negli ambienti di lavoro. Anche se tante sono le sostanze cancerogene utilizzate nelle industrie e nelle piccole aziende.
Basti pensare che nel 2006 sono pervenute all’Inail di Modena solo 6 denunce di malattie professionali e di queste ancora non si sa quante siano state accolte dall’Istituto.

Ciononostante, l’Inca, insieme al Dipartimento Salute e Sicurezza della Cgil di Modena, ha deciso di patrocinare il caso della verniciatrice deceduta
per adenocarcinoma polmonare e il cui marito si è rivolto al patronato per valutare se sussistessero gli estremi per far ricollegare la malattia al
lavoro.
Dopo una lunga istruttoria, l’Inail ha accolto il caso sulla base dei numerosi elementi raccolti dal patronato. Dalle schede di sicurezza delle
vernici utilizzate dal lavoratore deceduto si evinceva infatti che la stessa aveva utilizzato vernici contenenti delle sostanze (colori,
solventi, anticorrosivi) che la letteratura scientifica classifica tutte come sostanze o certamente cancerogene o con elevata probabilità di indurre il cancro.

È anche utile ricordare che nel 2004 è stato emanato un decreto ministeriale che elenca tutte le malattie che potendo essere di origine
professionale devono essere tenute in considerazione e segnalate dai medici che le riscontrano, sia all’Inail che al Servizio di Sanità Pubblica.
In questa tabella (D.M 27/04/2004) la professione del verniciatore è classificata come professione a rischio cancerogeno per il polmone.

Il patronato Inca/Cgil è soddisfatto dell’accoglimento del caso, ma non si può sottacere il fatto che tante malattie vengono purtroppo attribuite alla malasorte, quando un minimo di anamnesi lavorativa (raccolta di informazioni sulla storia lavorativa) consentirebbe molte volte di attribuire parecchie di queste malattie al lavoro svolto.