La recente cerimonia di inaugurazione del Castello e la successiva mostra di arte contemporanea, “Binomi” , hanno messo sotto gli occhi di tutti le bellezze storiche, i nostri parchi e le potenzialità culturali, artistiche e ludiche della nostra città.


Perché questo possano esplicarsi al massimo, sono indispensabili scelte coraggiose, sia dell’amministrazione comunale che di quanti: commercianti e cittadini, si contrappongono ad una non più eludibile scelta che riguarda il nostro bellissimo centro storico.

La progressiva sensibilizzazione dei cittadini sugli effetti dell’ inquinamento atmosferico sulla salute, porta in modo naturale a perseguire l’obiettivo minimo della pedonalizzazione del centro storico.


E’ questa una scelta obbligata:

“Un centro storico non è tale senza un’isola pedonale”.

I bambini devono essere liberi di giocare, il passeggio deve essere gradevole e libero da interferenze, specie nelle strettoie, le persone e soprattutto gli anziani che hanno bisogno di muoversi agevolmente in bicicletta devono poterlo fare.

Con questa soluzione è possibile anche la sistemazione di sedie e tavolini all’esterno, cosa molto gradita alla clientela di bar e ritrovi, ma anche di palchi o salotti itineranti che possano contenere manifestazioni culturali di diverso segno.


La gestione della mobilità non può essere affrontata per approssimazioni successive, ma con un piano che stabilisca con razionalità quali sono gli spazi da destinare alla vita sociale e quali, al contrario, da adibire al transito ed alla sosta dei veicoli privati.
Attualmente quasi ogni angolo della città è soggetto alla destinazione “transito e sosta dei veicoli privati”
Non solo, il progetto di pedonalizzazione del Centro Storico si deve integrare con un piano più generale di potenziamento e razionalizzazione del sistema di trasporto.
Nella sua attuazione pratica, il primo problema da risolvere è quello del diritto di transito e di parcheggio dei residenti in centro storico.
Riteniamo la situazione Formiginese ideale da questo punto di vista, l’area che di seguito proponiamo per la chiusura, dista poche decine di metri dai parcheggi situati in: Piazza Caduti Per La Libertà, Piazza Arnò, Piazza Italia, Piazza del Tricolore e a poche centinaia di metri: Piazzale del Parco della Resistenza e Piazzale del Cimitero.
Proponiamo la chiusura totale del centro storico alle auto private, provvedimento necessario per prevenire interventi drastici dovuti al congestionamento delle auto in centro che potrebbe portare ad un pericoloso innalzamento dei valori delle polveri sottili, in un’area che comprende: Piazza Calcagnini, Via Trento Trieste (dall’incrocio con via Sghedoni, all’incrocio con Via Piave), Via Gramsci (fino all’incrocio con Via Donati), Via S.Pietro (fino all’incrocio con via Giardini), Via Zanfrugnini, Via S. Francesco, Via Jacopo Marchese, Via Fiume, Via Monte Grappa, Via Buozzi, Via Vittorio Veneto.


Naturalmente per ogni situazione di emergenza i residenti sarebbero autorizzati al transito senza limitazioni.

La disaffezione dei cittadini a questo argomento della politica è in gran parte determinata dalla sostanziale uniformità dei due schieramenti nell’approccio al problema della vivibilità-salute.
Entrambi, infatti, puntano a trasferire ai privati le proprie competenze nella gestione della urbanistica cittadina, limitandosi ad una funzione di controllo leggero, impalpabile.
Entrambi forniscono soluzioni parziali per il risanamento del Centro Storico, proponendo provvedimenti di limitata efficacia, vedi quelli utilizzati recentemente, contornandole di una serie di buoni propositi senza costrutto logico.
Sappiamo bene che ogni cambiamento importante porta con sé disagi iniziali, ma sono certo che con la collaborazione di tutti e soprattutto nell’interesse della nostra salute, fare una passeggiata in centro lasciando la macchina a poche decine di metri potrà diventare una piacevole ed apprezzata abitudine, così come accade da anni in molte altre città, piccole e grandi.


La Segreteria Cittadina del Partito della Rifondazione Comunista