Un importante riconoscimento al progetto “Scuola in pediatria”, attiva all’interno della struttura complessa di Pediatria del Policlinico di Modena diretta dalla prof.ssa Fiorella Balli, è venuto dall’Unicef, che ha inserito l’esperienza modenese nella pubblicazione “Verso una scuola amica delle bambine e dei bambini”.

“Il diritto alla salute in senso lato e non solo strettamente terapeutico – vi si legge – si riferisce al significato di benessere globale che comprende gli aspetti psicologici e affettivo-relazionali del bambino”.

E’ la stessa prof.ssa Balli a spiegare lo spirito dell’iniziativa: “Il concetto alla base del progetto Scuola in pediatria è che i bimbi ricoverati non subiscano interruzioni nell’attività scolastica. Ma non solo. L’obiettivo è che il bambino possa impiegare tutto il tempo trascorso qui in attività educative, ma anche nel gioco o in altro modo, secondo le esigenze e l’età dei piccoli degenti, che lo distolgano dalla malattia. Si cerca di creare un ambiente il più possibile vicino a quello di casa o della scuola, con attività che vanno dal disegno alla musica, dalla costruzione all’uso del computer”.

La struttura si avvale anche di Teodora, la biblioteca della divisione di Pediatria, che mette a disposizione circa un migliaio fra romanzi, poesie, fumetti, cd rom per bambini e guide di puericultura per i genitori. In questo quadro è stato avviato un progetto di lettura nelle stanze. La Scuola si avvale, oltre che del prezioso contributo di volontari e degli psicologi, che agiscono in stretta collaborazione col personale medico e infermieristico, dell’opera di un’équipe di insegnanti: con i piccoli degenti lavorano quotidianamente due maestre di scuola primaria alle dipendenze del primo Circolo didattico, Carla Ferri e Marisa Sverberi, e due maestre di scuola per l’infanzia, Ombretta Motti e Barbara Goldoni, alle dipendenze del Comune. Sono loro ad aiutare i bambini a fare i compiti all’interno del reparto, ma soprattutto a tenere un rapporto di collaborazione continua con la scuola: “Ci teniamo in contatto con le scuole di appartenenza, in modo da coordinarci con gli insegnanti per quanto riguar-da i programmi – spiega la maestra Ferri – inoltre informiamo le direzioni didattiche dell’esistenza, dell’opportunità, prevista da un progetto ministeriale, di avvalersi dell’istruzione domiciliare”.

Da sottolineare l’importanza del ruolo dei volontari, una trentina in tutto, che supportano l’azione delle insegnanti e vanno anche a casa dei piccoli pazienti per aiutarli.
Ormai quasi tutte le pediatrie comprendono strutture scolastiche, ma l’Unicef ha parlato del Policlinico di Modena, oltre che per quanto detto sopra, anche perché è stata riconosciuta la grande attenzione che in questa pediatria si dà ai diritti delle bambine e dei bambini, la cui difesa, come è noto, è il principale obiettivo dell’Unicef.