Non istalleremo un secondo semaforo in via Montanara! Questo il duro”dictat” dell’Assessore ai Lavori Pubblici Sandro Morini in risposta all’ennesima interrogazione della Lega Nord sulla situazione della sicurezza in via Montanara.

La valutazione di istallare un secondo semaforo era frutto di una riunione con i residenti se il semaforo già esistente non fosse bastato a mettere in sicurezza il tratto. Sembra una scena già vista. Sembra quanto mai opportuno ricordare una scena del romanzo ”I Promessi Sposi” proiettato nell’anno 2007. Non ci sono i “Bravi”, c’è l’Assessore Sandro Morini; non c’è Don Abbondio, ci sono i residenti di via Montanara. Lo scenario però non cambia! Una presa di posizione arrogante che cerca di tacciare le legittime richieste dei residenti di via Montanara ormai fortemente provati da una situazione di grave pericolo e disagio che aleggia in quel tratto di strada. Come spesso accade il cittadino deve subire le imposizioni di un’amministrazione sempre più contestata e discussa per prese di posizione e decisioni che sembrano in aperto contrasto alle problematiche sollevate nei vari quartieri. La situazione di pericolo è riconosciuta dall’ Assessore che si limita solo a non condividere le richieste dei residenti, ma non propone soluzioni alternative per risolvere il problema. A suo dire si dovrebbe aspettare la realizzazione di un percorso alternativo ancora alle prime fasi di studio con la Provincia e che la Lega Nord sollecita da tanto tempo.

Tale realizzazione richiederà tempi non brevi, si parla di parecchi anni. Per ora l’opera compare nella programmazione triennale della Provincia che si potrebbe paragonare ad un “libro dei sogni”che spesso mutano in miraggi per poi svanire improvvisamente nel nulla quando sembrano già a portata di mano. Nel frattempo si rimarrà con le mani in mano e si spererà che si verifichi l’ennesima tragedia, cioè che qualcuno perda la vita? Va ricordato che è dovere di un Amministratore agire come “il buon padre di famiglia”, tale pratica sembra non essere ancora diffusa fra gli amministratori di Sassuolo. E’abbastanza prevedibile che un assessore ai Lavori Pubblici abbia un ruolo molto rilevante nel nostro paese di Sassuolo e non è solo un semplice addetto di bottega,ma partecipa all’attuazione delle opere pubbliche, ossia ha il potere di emanare,assieme ai suoi alleati,le regole per il funzionamento del territorio.
Ecco perché, nella personalità di Assessore ai Lavori Pubblici, conta la sua statura di uomo e politico, contano le opinioni che,come tutti,può avere sui vari problemi, ma conta soprattutto, e forse più di queste, il modo in cui si pone con il proprio ruolo nel sistema istituzionale.
Scelte come queste, di imporre con arroganza e presunzione decisioni che solo lui ormai sembra sforzarsi di condividere, sono scelte di un Assessore destinato a restare in carica non tanto tempo.

Ma allora esiste o no l’esempio del buon padre di famiglia? In effetti per fortuna esiste ancora e in tale modello si rispecchiano tanti cittadini.
Assessore comunale una volta,forse ora non più,voleva dire innanzi tutto un marchio di primissimo livello intellettuale,chiaro e decifrabile nella società non soltanto dalle sue dichiarazioni pubbliche ma anche dalla sua cultura. Una sua opinione o una sua scelta fatta o riportata significava un sicuro successo di adesioni e convergenze di opinioni pubbliche.
Ai politici senza vergogna, irresponsabili e disposti a passare sull’etica civile di chiunque pur di imporre le loro imposizioni;dobbiamo dir loro basta e che pongano fine a questi comportamenti inaccettabili.



Francesco Menani Capogruppo Consigliare Lega Nord Padania Sassuolo