Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera, con due distinte deliberazioni immediatamente eseguibili, la trasformazione di Reggio Emilia Terza Età (Rete) da Istituzione di pubblica assistenza e beneficenza (Ipab) in Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) e l’istituzione del nuovo Ufficio di piano distrettuale (Udp).

Una trasformazione significativa, frutto di un lungo percorso istituzionale che ha la sua premessa nella legge regionale numero 2 del 2003, secondo la quale le Ipab si devono trasformare in enti di proprietà dei Comuni e gestiranno servizi ad esse conferiti dai Comuni soci.
Gli obiettivi sono una maggiore efficienza nella risposta ai cittadini anche attraverso lo sviluppo di sinergie fra enti, l’ottimizzazione delle risorse e una più organica pianificazione dei servizi, di cui le Asp divengono cardini. La votazione relativa alla trasformazione di un’altra Ipab, Opus Civium, è prevista per giovedì prossimo.
La delibera su Rete è stata approvata con 22 voti favorevoli (Pd, Italia popolare, Italia dei Valori, Prc e Pdci), tre astenuti (Grassi dell’Udc, Giovannini della Lega Nord e Corradini dei Socialisti), nessun contrario.
La delibera per l’istituzione dell’Ufficio di piano distrettuale è stata approvata con 20 voti a favore (Pd, Italia popolare, Italia dei Valori, Prc e Pdci); quattro astenuti (Grassi dell’Udc, Giovannini della lega Nord, Corradini dei Socialisti e Giaroni del Pd), nessun contrario.

“Fino ad ora – ha detto il sindaco Graziano Delrio, illustrando le delibere – la collaborazione delle Ipab con i servizi sociali è stata importante, ma svolta da enti autonomi su base di fatto volontaria. In questo ambito, l’apporto di un’organizzazione come Rete è stato molto soddisfacente. La trasformazione oggi all’attenzione del Consiglio comunale fa dell’Asp una parte integrante, cardine della nuova programmazione dell’offerta dei servizi. La riforma toglie questi organismi alla possibilità di divenire residuali sul piano strategico e organizzativo, crea le condizioni per migliorare qualità, efficienza e vicinanza ai cittadini. E questo è un passo importante anche sul piano dei diritti sociali, una scelta che valorizza il patrimonio delle attuali Ipab, in una prospettiva che fa dell’assistenza sociale un diritto esigibile al pari della sanità”. Il nuovo assetto, ha aggiunto il sindaco, dà “un’organizzazione non dispersiva, più omogenea, che contribuirà al salto di qualità dell’offerta di servizi. L’Ufficio di piano distrettuale, infine, si pone come punto avanzato del sistema, luogo dove i Comuni hanno possibilità di intervenire, prefigurando insieme la loro presenza nel welfare locale. Ricordo che gli investimenti dei Comuni nei servizi sociali è rilevante. Nel caso del Comune di Reggio, la spesa per la non autosufficienza è di 12 milioni di euro”.

Così funzioneranno Asp e Ufficio di piano distrettuale
La prima Ipab a terminare il processo di trasformazione in Asp è stata appunto Reggio Emilia Terza Età (Rete, che si occupa di servizi per gli anziani). Giovedì, in Consiglio, il dibattito e la votazione su Opus Civium (azienda multiservizi con sede a Castelnovo Sotto). Stesso percorso coinvolgerà le altre Ipab Osea Il villaggio e Santi Pietro e Matteo.
Il nuovo Ufficio di piano distrettuale (Udp), strumento tecnico istituito dai Comuni convenzionati che svolgerà funzioni di sostegno alla programmazione, valutazione e monitoraggio e seguirà le attività attuative del Fondo per la non-autosufficenza. Il nuovo Ufficio di piano per quanto riguarda Reggio Emilia, agisce nell’ambito della zona sociale che comprende oltre al Comune capoluogo, i Comuni di Albinea, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Quattro Castella e Vezzano.
Con questa operazione gli enti promotori realizzeranno una forte integrazione e razionalizzazione delle politiche socio-assistenziali e delle risorse ad esse dedicate, potenziando i servizi pubblici esistenti e migliorandone l’efficienza e la qualità, anche attraverso l’introduzione di un futuro obbligo di accreditamento, che costituirà una sorta di ‘biglietto da visita’ per certificare qualità ed efficienza dei servizi.
Nella cornice della programmazione di zona, Comuni, Ausl e, in alcuni casi, Provincia di Reggio saranno enti di indirizzo e governo di servizi sanitari, assistenziali e educativi, gestiti dalle Asp accreditate, ognuna delle quali sarà dedicata ad uno specifico settore: disabili, minori, anziani, con la nuova Opus civium di Castelnovo Sotto che avrà una funzione di Asp multiservizi intercomunale per i Comuni di Cadelbosco Sopra, Bagnolo e, appunto, Castelnovo Sotto.
Nell’ambito della trasformazione del welfare che scaturisce dal nuovo Piano sociale e sanitario regionale, in particolare attraverso la costituzione dell’Ufficio di piano, la trasformazione delle Ipab in Asp e l’accreditamento, Regione Emilia Romagna, Comuni, Province e Ausl potranno garantire la continuità dei servizi attualmente gestiti e promuoverne ulteriori; affermare la collaborazione tra gli enti (con i Comuni che diventano proprietari delle Asp); esercitare una funzione di governo e indirizzo sui processi locali di costituzione delle Aziende e sulle loro attività. La principale finalità di questa trasformazione – al di là degli aspetti istituzionali ed amministrativi – è quella di promuovere una maggiore vicinanza ai cittadini e ai bisogni delle fasce sociali più svantaggiate.
Per il loro funzionamento, le nuove Asp si avvarranno di alcuni organismi di governo: l’Assemblea dei soci (che definirà programmi e linee di indirizzo), il Consiglio di amministrazione (che presiederà la gestione dell’Ente e sarà composto da cinque membri, uno dei quali sarà presidente). Organismi tecnici saranno l’organo di revisione contabile e il direttore.
Per quanto riguarda Rete, che si occuperà di servizi per gli anziani, il Comune di Reggio Emilia avrà la quota di proprietà (definita in millesimi) di gran lunga maggioritaria. Il Consiglio di amministrazione sarà composto da cinque membri proposti dal Comune di Reggio ed eletti dall’assemblea dei soci.
Opus Civium, che si occuperà di servizi in diversi settori dell’ambito socioassitenziale ed educativo, avrà sede nel territorio di Castelnovo Sotto, il cui Comune avrà la maggioranza delle quote di proprietà. L’assemblea dei soci eleggerà un Consiglio di amministrazione di cinque membri, dei quali tre proposti da Comune di Castelnovo di Sotto, mentre uno a testa spetteranno ai Comuni di Cadelbosco di Sopra e Bagnolo in Piano.