“A Modena esiste un solo allevamento di conigli ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria, ma non ci sono né allevamenti da pelliccia, né macelli. Sul territorio provinciale, invece, i macelli per conigli sono tre, rispettivamente a Finale Emilia, Nonantola e Spilamberto e in queste strutture vengono attuati tutti gli accorgimenti previsti dalla normativa sulla protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento, senza alcun tipo di maltrattamento”.


L’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando ha risposto così all’interrogazione – poi trasformata in interpellanza – con cui Achille Caropreso (Gruppo Indipendente), durante la commissione consiliare del 19 dicembre, ha sollevato il tema della violenza a cui vengono sottoposti i conigli per ricavarne la pelliccia, chiedendo quale fosse la situazione a Modena. Caropreso, a supporto dell’interrogazione, ha citato un articolo di un quotidiano nel quale si riportava la notizia che “novecento milioni di conigli, sia da carne che da pelliccia, vengono macellati nei Paesi Europei (tra cui l’ Italia) ed in Cina, non tanto e non solo per la loro carne, quanto soprattutto per la loro pelliccia”.
L’articolo proseguiva indicando le atrocità cui vengono sottoposti i conigli, che “sono sgozzati ancora vivi nella catena di montaggio che strappa loro la pelliccia. Terminato il periodo di allevamento vengono letteralmente gettati ed ammassati in modo brutale in casse di plastica per essere trasportati verso il mattatoio dove li attende una morte orribile. Ricevono fortissimi colpi di cinghia che non sempre riesce a tramortirli, subiscono lo sgozzamento e molti continuano a contorcersi quando vengono appesi per le zampe, a testa in giù, per poi separare meccanicamente la pelliccia dal corpo”.
Caropreso, inoltre, ha sottolineato che le atroci modalità riportate dall’articolo sono praticate “per il noto principio secondo cui se l’animale viene scuoiato ancora vivo la sua pelliccia è di miglior pregio stante il notevole livello di adrenalina che entra nel circolo sanguigno e la rende più morbida”.

Nel corso del dibattito è intervenuto Ercole Toni (Pd), che ha sottoscritto idealmente il documento presentato da Caropreso, ricordando che riguardo al tema del maltrattamento sugli animali aveva firmato alcuni mesi fa un Ordine del Giorno approvato dall’aula: “A Modena si può stare tranquilli – ha spiegato Toni – A livello industriale le leggi ci sono e devono essere applicate. Diverso, invece, il discorso della macelleria casalinga, sul quale è più complicato intervenire”. Caropreso si è infine dichiarato soddisfatto della risposta dell’assessore, auspicando però la vigilanza sul rispetto delle norme che regolano la macellazione.