I pazienti afferenti ai reparti di medicina presentano frequentemente malattie croniche digestive, che spesso non sono guaribili o comunque non sono risolvibili nel corso di un singolo accesso in ospedale. In tali casi è utile applicare un sistema di “disease management”, un approccio multidisciplinare, alternativo al ricovero.

Si tratta di un sistema polivalente, differenziato secondo gli stadi di gravità clinica, che poggia su una rete integrata di servizi e strutture sia stanziali che territoriali, in una logica di continuità assistenziale e di percorsi diagnostico-terapeutici omogenei e coordinati. Perno di questo sistema sono il medico di medicina generale e lo specialista.
I temi del corso sono stati selezionati ed approvati dai Medici di Medicina Generale dell’area Nord dell’Azienda USL di Bologna e dalla loro società scientifica (SIMG), costituendo uno strumento di formazione obbligatoria.

Sabato 26 gennaio al Castello di Bentivolgio si terrà il corso Il Disease Management nelle malattie digestive: applicazioni e prospettive inizio lavori alle 8.30. Il corso è rivolto ai medici di medicina generale, medici ospedalieri e di continuità assistenziale di Bologna e provincia. 150 i partecipanti previsti. Il corso ha la finalità di educare il medico a questo approccio integrato sulle più importanti patologie croniche del tubo digerente, come la malattia da reflusso gastro-esofageo, le epatopatie croniche e le sindromi da malassorbimento. Approccio che consente una completa presa in carico della persona affetta da queste patologie senza costringerla a ricoveri ospedalieri prolungati.
Il corso è organizzato dall’Unità Operativa di Medicina dell’ospedale di Bentivoglio, diretta da Maurizio Ventrucci. Questa struttura è da anni specializzata nella cura delle malattie digestive ed è impegnata in studi a livello nazionale. Per le patologie del pancreas è inoltre un centro di riferimento nazionale dell’associazione italiana per lo studio di tali affezioni.

La malattia da reflusso gastro-esofageo è una delle patologie più diffuse nella popolazione: gli ultimi dati di uno studio nazionale, a cui ha partecipato anche l’ospedale di Bentivoglio, coordinato dal prof. Fabio Baldi relatore al corso, ci dicono che negli ultimi 30 anni la prevalenza della malattia è sensibilmente aumentata (dal 2,3% delle endoscopie del 1981 al 14,8% del 2003).

L’ epatopatie croniche costituiscono un altro importante campo di applicazione di sistemi integrati assistenziali. Nell’Azienda Usl di Bologna le persone con epatite cronica virale, autoimmune, metabolica o cirrosi sono più di 6000. Da ciò discende la necessità di una continuo aggiornamento dei protocolli terapeutici antivirali e di una costante revisione degli aspetti gestionali della cirrosi.

La diarrea ed il malassorbimento sono elementi frequenti di squilibrio nei pazienti critici o anziani. La celiachia e la pancreatite cronica sono gli esempi più rilevanti di malattie da malassorbimento. La celiachia è molto diffusa con un’incidenza in Italia stimata in un caso ogni 100 persone. I pazienti diagnosticati sono 45 mila, ma i malati potenziali sono molto di più. Si calcola infatti che solo un paziente su 8 venga diagnosticato. Si parla a ragione di “iceberg” celiachia. Nell’Azienda Usl di Bologna i celiaci censiti sono 1126: la introduzione di metodi rapidi di screening su sangue o saliva potrebbe permettere ulteriori diagnosi nei pazienti oligosintomatici o con sintomi atipici.
La pancreatite cronica era fino a poco tempo fa una patologia prevalentemente da alcol, ma allo stato attuale, secondo i dati di una ricerca dell’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, altre forme stanno emergendo come le pancreatiti autoimmuni, le ostruttive e le pancreopatie secondarie a diabete.