Tanti formiginesi, qualcuno persino da Sassuolo e Fiorano, in tutto circa duecento persone. Martedì sera, presso la Polisportiva Formiginese, di via Caduti di Superga a Formigine i temi caldi di sicurezza, inquinamento da elettrosmog e chiusura del centro storico sono stati sviscerati all’interno di un dibattito che ha avuto come protagonisti i due comitati e il Codacons.

Perché installare delle antenne che tra quindici anni potrebbero essere responsabili di malattia? Perché chiudere il centro storico a tutto vantaggio di delinquenti e perdigiorno? La sicurezza è solo un sentir comune, una percezione o un problema reale?
«I politici sono così presi dalle grandi opere – dice il vicepresidente regionale del Codacons, Fabio Galli – che dimenticano i problemi di tutti i giorni. E mentre le famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese sono sempre di più, le amministrazioni edificano, fanno strade, palazzi, rotatorie, chiudono i centri storici, installano antenne».

In platea ci sono gli scontenti del centro storico che denunciano: «Da quando hanno chiuso il centro gli episodi di vandalismo e microcriminalità sono aumentati». Ci sono pure i cittadini del comitato contro l’installazione delle antenne per la videotelefonia che attaccano: «La battaglia cominciata non è un fatto di gretto protagonismo, si tratta di una lotta che ha a cuore la salute di tutti, perché tutti siamo interessati dall’inquinamento di queste onde».
Infine Galli ha richiamato l’attenzione dei convenuti ricordando: «Contro la prepotenza delle amministrazioni che vogliono imporci le loro decisioni occorre reagire, scendere in piazza e in maniera civile dissentire. Dobbiamo perciò stare uniti e compatti, ognuno deve considerare il problema dell’altro e non rinchiudersi nel proprio remoto cantuccio: solo con il dialogo e la condivisione degli obiettivi fra di noi si ha buona probabilità di uscire vincitori».

All’assemblea era presente anche Roberto Butelli, segretario regionale del Consap, (sindacato autonomo della Polizia di Stato) che ancora una volta ha ribadito quanto sia necessario che le amministrazioni prima di decidere di sicurezza, dialoghino con i tecnici, rimarcando il concetto che dove non c’è sicurezza non c’è futuro.