Avrebbe frequentato una palestra, fatto shopping e visite a casa e ad amici in orario d’ufficio al quale, pare, dedicasse in un giorno solo pochi minuti. A tradire la dirigente della Provincia di Modena una lunga serie di pedinamenti della Guardia di finanza che, al termine delle indagini nate anche da frequentazioni riservate negli uffici, ha denunciato la donna per il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico e truffa.

La funzionaria faceva figurare di essere presente sul posto di lavoro utilizzando un tesserino magnetico segnatempo, dove registrava i falsi orari di servizio, ma anche straordinari di cui percepiva compenso, con conseguenti danni per l’ente pubblico per il quale lavorava.
Il Presidente della Provincia, Sabattini, sull’accaduto
«Non ho avuto, ad oggi, alcuna comunicazione ufficiale relativa all’indagine su un dirigente della Provincia di Modena di cui riferisce la stampa». Il presidente Emilio Sabattini spiega che «le uniche notizie in mio possesso sono queste: una richiesta degli orari di presenza mensile da parte degli inquirenti, e la convocazione del dirigente in Procura, di cui ho saputo da un assessore. Nel merito delle accuse apparse sui giornali, confermo la piena fiducia nella magistratura, che spero possa chiarire al più presto questa vicenda. Quanto al dirigente in questione, mi auguro possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti.

Si apre tuttavia – aggiunge il presidente della Provincia – un problema politico, perché in ogni caso si è rotto il rapporto di fiducia tra il dirigente in questione e il presidente. Rapporto di fiducia che è alla base di quell’incarico, e in virtù del quale avevo il diritto di essere informato su quanto stava accadendo».
«Al di là dei risultati dell’indagine giudiziaria – aggiunge Sabattini – ci sono già oggi due parti lese da questa vicenda: innanzitutto i colleghi dirigenti e tutti i dipendenti della Provincia, ai quali va la mia gratitudine per il lavoro che svolgono quotidianamente con competenza e serietà. Ma c’è un danno grave anche per l’istituzione: per il presidente, la Giunta, il Consiglio provinciale. Avvieremo al nostro interno – conclude il presidente – tutte le procedure a tutela dell’Amministrazione e dei dipendenti. E, se ci sarà una sede giudiziaria, in quella sede difenderemo in tutti i modi possibili l’immagine della Provincia e la credibilità dell’istituzione».

In merito all’indagine della Procura della Repubblica dichiarazione di Demos Malavasi, capogruppo PD in Consiglio provinciale
“Ci auguriamo che la Procura della Repubblica concluda al più presto l’indagine sulla dirigente della Provincia. E’ bene che la verità dei fatti emerga chiaramente e in tempi rapidi per evitare che dubbi e ombre si addensino in maniera indifferenziata sull’istituzione e sui dipendenti
che lavorano e fanno il loro dovere.
E’ augurabile che la dirigente riesca a dimostrare di essere estranea ai fatti per i quali è indagata. Ma se eventuali responsabilità verranno accertate, la risposta deve essere forte ed esemplare. Ne va della credibilità delle istituzioni e della Pubblica amministrazione di fronte
ai cittadini.
Il Partito Democratico è impegnato ad affermare l’obiettivo dell’efficienza della pubblica amministrazione come fondamentale per lo
sviluppo del nostro paese e della nostra provincia. Risultati importanti sono stati ottenuti grazie all’impegno della stragrande maggioranza dei
dipendenti pubblici. Lo dimostrano anche i dati relativi all’assenteismo della Provincia di Modena che sono tra i più bassi d’ Italia.
Ma per raggiungere questo obiettivo decisa e significativa deve essere l’azione di contrasto a tutte le situazioni di assenteismo e inefficienza”.