«Con la Finanziaria 2009 verranno a mancare oltre 100 milioni al Coni a cui si aggiungono i tagli già decisi in giugno con il decreto 112 – che anticipava la manovra di bilancio 2009 – a tutta una serie di progetti destinati a sostenere lo sport di base e nelle scuole elementari, oltre alla soppressione del fondo per i grandi eventi internazionali. E’ prevista anche l’eliminazione di oltre 300 milioni di fondi residui che potevano essere utilizzati dal mondo sportivo. In tutto i tagli sfiorano così i 500 milioni di euro». Lo affermano Stefano Vaccari, assessore allo Sport della Provincia di Modena e Antonino Marino, assessore allo Sport del Comune di Modena, a proposito delle proposte del Governo contenute nella legge di bilancio 2009 presentata nei giorni scorsi.


«L’emergenza economica – proseguono Vaccari e Marino – e la necessità di contenere le spese non possono giustificare questa grave sottovalutazione del ruolo sociale dello sport, in un Paese che galoppa verso primati di obesità in Europa e che invece avrebbe bisogno di una politica completamente diversa e di segno opposto. In Italia, infatti, si praticano meno ore di sport nelle scuole rispetto a quanto avviene nel resto d’Europa e si investe sempre meno in un settore che ha una ricaduta sociale importantissima sulla qualità della vita e la salute dei cittadini, quindi di tutto il Paese».
Nella realtà modenese – ricordano gli amministratori modenesi – «gli enti locali, gli enti di promozione, le federazioni del Coni, le società sportive stanno producendo da tempo una notevole sforzo sull’impiantistica sportiva e sulla promozione dello sport di base. Un impegno che intendiamo mantenere. Ma se il Governo non sostiene questa volontà diventerà sempre più difficile rispondere alle legittime esigenze degli sportivi di tutti i livelli e delle famiglie, che giustamente pretendono servizi sempre più qualificati, ritenendo lo sport una componente fondamentale della loro vita, soprattutto dei più giovani».

Vaccari e Marino chiedono quindi al Governo di «rivedere completamente questa politica contro lo sport e che alla protesta si uniscano anche tutte le organizzazioni sportive, il Coni e le Federazioni, gli enti locali, gli enti di promozione».