Per bloccare l’intervento distruttivo che l’automa Gort in “Ultimatum alla Terra” (Robert Wise, 1951) si accinge a compiere, dopo che gli umani hanno ferito a morte il suo padrone Klaatu, Helen si rivolge a lui in linguaggio alieno con una formula rimasta famosa tra gli amanti di fantascienza: Klaatu Barada Nikto!

E questo è anche il titolo della conferenze sul cinema di fantascienza in programma al Museo della Figurina di Modena, in corso Canalgrande 103, venerdì 14 novembre alle 21. Il critico Alberto Morsiani, esperto di film americano e di cinema di genere, ha scelto e commenterà una serie di sequenze tratte da celebri film di fantascienza vecchi e nuovi, di serie A e di serie B.

La serata si concentra sulle “Visioni” del futuro, soffermandosi su temi quali le città del futuro, la fine del mondo, il Grande Fratello, l’estinzione dell’uomo, le razze superiori, ma anche sulle incursioni di grandi comici nel genere, come Woody Allen nel “Dormiglione” e Mel Brooks in “Balle spaziali”. Autori noti come François Truffaut, Jean-Luc Godard, Steven Spielberg, perfino un inedito Lars von Trier si mescolano a registi minori, ma significativi per il genere quali Rudolph Maté e Franklin Schaffner. Ci sono registi recenti quali Kathryn Bigelow (“Strange Days”) e Danny Boyle (“Sunshine, 28 giorni dopo”) e grandi autori del muto che sapevano guardare anche alle avanguardie artistiche (costruttivismo e cubofuturismo): Fritz Lang nel famosissimo “Metropolis”, Protazanov nel meno noto ma eccezionale “Aelita”.

Non si tratta di una storia del cinema di fantascienza, ma di una serie di incursioni nel genere che mettono in corto circuito temi e personaggi, vecchio e nuovo, alto e basso. Nella consapevolezza che la fantascienza è innanzitutto un dispositivo dell’immaginazione che gli uomini si sono dati come antidoto possibile a un mondo sempre più dominato dalla scienza e dalla tecnica.