In merito alle voci di piazza, confermate da notizie stampa, sembra che la società “To Life” socia al 49% del Nuovo Ospedale di Sassuolo spa e che per accordi con l’Azienda Sanitaria pubblica ha la gestione operativa dell’ospedale (comanda To Life). Come noto dopo il periodo di sperimentazione durato tre anni (dal 2005 al 2008) avendo la parte pubblica valutato positivo il rapporto questo è diventato stabile.


Come era prevedibile, ed è stato anche detto in periodi non sospetti, appena vi è stata sicurezza della continuità del rapporto pubblico-privato e quindi con “paracadute pubblico” ben aperto, si sta facendo avanti una società chiamata Gruppo Villa Maria di Ravenna che della sanità ne ha fatto un business, con una diecina di ospedali in Italia (tutte accreditati al Servizio Sanitario Nazionale) e con strutture, sempre sanitarie, anche in Europa.
Come era prevedibile l’operazione fatta all’epoca,viste le caratteristiche dei soci della “To Life” vedi il Gruppo Fini (quello dei tortellini) della Banca Popolare dell’Emilia, della Lega delle Cooperative, aveva una chiara matrice finanziaria.
Sassuolo, strano caso, non è nuova a subire manovre del genere.
Ai primi anni 90 un certo Carani, al quale è stata intestata recentemente una strada di Sassuolo, entrò, quale socio privato, nella SAT con il 40% e per anni ha comandato lui, facendo utili notevoli mentre i sassolesi pagavano bollette di acqua e gas tra le più alte dell’Emilia.
Questo signore ha poi venduto il suo 40% per un bel mucchio di “lire” alla società Edison che in questo caso comandava in SAT attraverso un suo “proconsole” arrivato da Milano.
Anche Edison, come è stato da me dimostrato in Consiglio Comunale, ha munto la “vacca”SAT con utili notevoli, con pochi investimenti in impianti, tanto che abbiamo una rete di acqua che è un colabrodo, il gas per una strana commistione è distribuito da una società di Reggio Emilia e con bollette sempre più alte.
Anche Edison, appena ha potuto, ha venduto ad Hera per un bel mucchio di “Euro”.
Sassuolo, in conclusione, è diventata terra di conquista della speculazione finanziaria a danno della collettività e guarda caso in settori importanti quali la salute e l’energia.
Mi meraviglio che non si alzano voci in difesa del cittadino e qualche “pesce in barile” che pontifica nel Consiglio Comunale di Sassuolo, dando lezioni di buon governo, farebbe bene a meditare sulle giustificazioni da dare ai sassolesi.
Potevo presentare una interrogazione al Sindaco sulla questione, ma il “muro di gomma” alzato in questi anni dove tutto viene giustificato e passando, io, come disturbatore del manovratore è meglio astenersi e parlare direttamente con i cittadini.

(Mario Cardone, Consigliere Comunale)