Il Consiglio provinciale bolognese ha approvato nella seduta di ieri, con 24 voti favorevoli (Pd, PdCi, Verdi, Sd, IdV ) e 11 contrari (FI-PdL, An-PdL, Gruppo misto, Rc) la variante al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) che recepisce il Piano di tutela delle acque (Pta) della Regione Emilia-Romagna, per la gestione delle risorse idriche dei prossimi dieci anni.


Tale variante si pone l’obiettivo di migliorare la qualità e la quantità della risorsa acqua del sistema idrico bolognese per adeguarle agli
standard imposti dalla normativa europea. L’eccessivo prelievo da falda, con i conseguenti problemi di subsidenza, e la mancanza d’acqua durante il periodo estivo, così come la criticità della qualità delle acque di superficie, sono i principali mali che affliggono il nostro territorio.
Il Piano approvato prevede tra l’altro la riduzione dei prelievi sotterranei e la migliore manutenzione degli acquedotti; l’incentivazione
del risparmio idrico in tutti i comparti (agricolo, industriale e civile) tramite un sistema integrato di misure per limitare le perdite;
l’incoraggiamento al riutilizzo di acque reflue depurate per gli usi di minor pregio; il miglioramento del sistema depurativo. Infine, è previsto un miglior utilizzo dell’acqua proveniente sia dal bacino montano
esistente (Suviana) che dai canali di derivazione del Po.
Su questo argomento è stato approvato all’unanimità anche un ordine del giorno presentato dal consigliere Vigarani (Verdi) e successivamente sottoscritto anche dai gruppi PdCi, Sd, Pd, FI-PdL, An-PdL.

Nel documento
si rileva “l’importanza della predisposizione di un catasto delle autorizzazioni al prelievo delle acque superficiali e sotterranee, così
come è emerso dal dibattito sul Pta”. Si invita la Regione “ad attivare rapidamente tale strumento di grande importanza ai fini delle politiche di gestione della risorsa acqua”.