“La conciliazione tra i tempi e gli orari del lavoro, della famiglia e dei bisogni individuali è un problema con il quale ogni giorno devono fare i conti moltissime persone, in particolare donne, e condiziona la vita anche delle classi sociali più abbienti. Per fare un esempio, uno dei motivi che più di frequente provocano separazioni e divorzi è proprio la difficoltà nel ‘combinare’ gli orari degli impegni quotidiani”.

È partendo da questa consapevolezza, espressa dall’assessore comunale ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità Gina Pedroni, che il Comune di Reggio Emilia ha realizzato il ‘Piano dei tempi e degli orari del Comune di Reggio Emilia’, che sarà presentato mercoledì 20 maggio, nel corso di un convegno che si terrà nell’aula Magna dell’università (viale Allegri), da amministratori e dirigenti del Comune e rappresentanti di aziende pubbliche e private della città.

Insieme al direttore generale Mauro Bonaretti e al dirigente Politiche per la mobilità Alessandro Meggiato, l’assessore Pedroni ha anticipato oggi alla stampa alcuni elementi del Piano, frutto di un impegno assunto da anni dall’Amministrazione comunale, in particolare l’Assessorato Diritti di Cittadinanza e Pari opportunità, ma il cui valore strategico è testimoniato dalla stretta connessione con il Piano strutturale comunale, i Piani che riguardano la mobilità e il centro storico, al Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale, l’Atto di Indirizzo e coordinamento della Conferenza territoriale, sociale e sanitaria.

Le politiche di conciliazione sono incentivate a livello europeo e nazionale da norme di legge che conferiscono ai sindaci poteri di coordinamento per il miglioramento degli orari pubblici e della conciliabilità dei tempi dei cittadini e consentono di accedere ad appositi finanziamenti, che però in Italia sono scarsamente utilizzati.

A Reggio Emilia, l’approfondita conoscenza dei bisogni delle persone e delle famiglie reggiane, primo passo per l’elaborazione del Piano, ha confermato che la differenziazione già esistente nei servizi attutisce molti problemi. Ma l’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione comunale riguardo a questo tema ha consentito di ripensare le risposte ai bisogni dei cittadini in chiave di politiche dei tempi, adattamento dei servizi ai nuovi bisogni e complessità, conciliazione tra tempo dedicato al lavoro, alla famiglia e ai bisogni individuali.
I dati italiani dicono che 1 donna su 5 lascia il lavoro a causa della maternità e la partecipazione lavorativa delle donne è ancora esigua, rispetto al resto dei Paesi europei. Diversamente da quanto accade nella realtà emiliana e reggiana, dove il livello dei servizi consente di classificare l’Emilia Romagna in questo senso allo stesso livello della Svezia. Ma i dati dicono altresì che sono quasi 5000 le madri reggiane che vivono sole, ed è a realtà come queste che danno risposta iniziative del comune di Reggio quali il progetto Penelope, l’adesione alla Rete regionale a sostegno della conciliazione, il progetto Caro papà, sulla condivisione del lavoro di cura, le iniziative di ‘Primavera Donna’. Fino al progetto ‘ConciliaRe’, avviato nell’ottobre 2007, attraverso il quale sono stati riletti i servizi comunali e le azioni del Comune di Reggio Emilia per favorire la conciliazione dei tempi; analizzati gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti comunali la mobilità in città secondo un’ottica ‘di genere’ e i bisogni di conciliazione avvertiti dalle famiglie; misurato il gradimento dei servizi comunali in termini di orari e modalità organizzative.
Con il progetto ‘ConciliaRe’ è nata anche la Consulta dei Tempi e degli Orari, alla quale aderiscono tutti gli attori sociali che incidono sui tempi della città: Assindustria, Api, Arcispedale S. Maria nuova, Asl, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Legacoop, Unioncoop, Cia, Università di Modena e Reggio, Ufficio scolastico provinciale, Consigliere di parità.
Il Piano dei tempi e degli orari contiene nuove azioni, alcune delle quali finalizzate a sensibilizzare il mondo del lavoro, che riveste un ruolo centrale su queste tematiche ed è attivato con azioni e progetti che costituiscono buone prassi di conciliazione a favore della cittadinanza e dei dipendenti delle aziende e dei servizi.