Vorremmo che fosse chiaro a tutti che i bar le osterie i pub i locali ogni sera sulla sicurezza
ci mettono la faccia e molto spesso non solo quella. Rischiamo in prima persona, senza
nessun appoggio, per legge abbiamo l’obbligo come pubblici esercizi di servire chiunque e
ogni sera ci rifiutiamo, sempre sulle nostre spalle, con molteplici accuse di razzismo, di
servire o avere dentro le nostre attività personaggi che portano solo problemi.

Ogni sera combattiamo questa battaglia ed in questi anni abbiamo visto come i pusher
sono notevolmente calati in zona universitaria, in via Zamboni, per trovare spazio in altre
aree della città. Una di queste è sicuramente la parte terminale del Pratello in assoluto la
più deserta dopo la chiusura dei locali da parte di Cofferati. Non ci vuole molto a capire la
connessione fra i due fattori. L’altro dato è che sicuramente in zona universitaria è
aumentata la pressione da parte delle forze dell’ordine, non più in termini di presidio in
divisa, ma in termine di agenti in borghese attivi in strada.
Non sono lontani i tempi in cui si sentiva dire da parte di alcuni dei cosiddetti comitati
“meglio gli spacciatori del rumore dei locali, quelli non ci danno fastidio fanno le loro cose
in silenzio”.

Questi fatti colpiscono il tessuto socio economico, che mantiene viva e vivibile la nostra
città, come le chiusure anticipate dei locali, l’eliminazione dei dehors, la mancanza di
collaborazione che porta ai ritardi sugli interventi delle forze dell’ordine, una politica mai
nata sul vetro a rendere, una mancata distinzione tra somministrazione e vendita da
asporto.
Noi chiediamo la partecipazione, come si è tentato di fare con l’open space, ma gli altri
dove sono ? noi ci mettiamo la faccia tutte le sere e rischiamo tutte le sere, anche perché
se la città ha paura e non è sicura chi avrà più voglia di frequentare i nostri locali.

Paolo Scagliarini
Coordinatore de “I Locali della Notte”
(aderente a Confesercenti)