Si terrà a Ravenna sabato 23 maggio, presso il “Ristoro e Natura La Campaza di Fosso Ghiaia”, il convegno regionale degli agenti di commercio aderenti alla Fiarc-Confesercenti Emilia-Romagna (Federazione degli agenti di commercio) su “Il nuovo AEC commercio, le proposte della Fiarc per un fisco equo e sostenibile”.

Al convegno interverranno: Roberto Manzoni Presidente regionale Confesercenti, Umberto Calizzani Presidente regionale FIARC, Livio Dalla Vecchia Presidente provinciale Fiarc Ravenna, Vittorio Coen Direttivo regionale Fiarc, Vincenzo Ioli Consulente fiscale Confesercenti Ravenna, Mimma Cominci presidente nazionale Fiarc.
Sono 21.861 gli agenti di commercio in Emilia Romagna registrati nel I trimestre del 2009, con un decremento in termini numerici di 711 unità dal 2005 ad oggi (22.572 imprese attive nel 2005 su 21.861 nel I trim. 2009).
Il calo maggiore di intermediari del commercio tra il 2005 e il 2009 si è registrato nella provincia di Bologna, dove anche maggiori sono i numeri di imprese attive, con una differenza di -439 (da 6.494 a 6.055 unità).
Cali consistenti, di circa 100 unità si sono verificati nello stesso periodo anche nelle provincie di Forlì-Cesena e Modena, meno consistenti i cali a Piacenza e Ferrara, stabilità o leggero aumento si registra, invece, a Parma, Ravenna e Reggio Emilia (si veda tabella allegata).

“Si parlerà di problematiche fiscali e delle novità contenute nel nuovo Accordo Economico per la disciplina del rapporto di agenzia con particolare riferimento alla normativa sulle riduzioni di zona, sul patto di non concorrenza e sulla determinazione dell’indennità meritocratica.” È l’annuncio di Umberto Calizzani, presidente regionale FIARC, la Federazione degli agenti di Commercio aderente a Confesercenti.
“Il nuovo Accordo per il settore commercio – prosegue Calizzani – rappresenta un grande successo sindacale per la nostra categoria in una fase di forte crisi perché da più stabilità alla categoria garantendo diritti normativi certi su alcuni istituti tipici del mandato di agenzia e prospettive economiche di sicuro interesse”.
“Con il nostro convegno regionale –conclude Calizzani– vogliamo anche denunciare la preoccupante condizione fiscale della categoria il cui aspetto più iniquo e meno attendibile è rappresentato dagli ‘studi di settore’. Chiediamo inoltre interventi urgenti e specifici a salvaguardia degli interessi dei nostri associati, quali l’aggiornamento del valore del costo dell’auto fermo da più di 10 anni, il ritorno all’ammortamento accelerato, la possibilità di detrazioni di costi specifici e il riconoscimento della specificità e particolarità degli agenti di commercio come categoria a basso rischio fiscale.
La particolarità e la specificità degli agenti di commercio rispetto alle altre categorie del lavoro autonomo e dell’impresa minore deve trovare un puntuale e idoneo riscontro negli studi settore.
I redditi prodotti dagli agenti di commercio, infatti, costituiscono un elemento di certezza, dato che le fatture da loro emesse nei confronti delle case mandanti per il pagamento delle provvigioni maturate rappresentano un costo detraibile dai bilanci delle medesime mandanti.
La categoria da noi rappresentata non è dunque a rischio fiscale!”