mappa_mondoSalute e salvaguardia dell’ambiente, sviluppo agricolo e sicurezza alimentare, infrastrutture economiche e socioculturali, istruzione, educazione alla pace e valorizzazione del ruolo delle donne nella società. Sono alcuni degli ambiti di intervento del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo che per il 2010 mette a disposizione dei progetti promossi dal volontariato modenese nel mondo 450 mila euro di contributi.

L’iniziativa è promossa per la seconda volta insieme da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena. I progetti devono essere presentati entro martedì 15 dicembre alla Provincia (tel. 059 209390, bando e moduli su www.provincia.modena.it – www.modenacooperazione.it – www.fondazione-crmo.it). Pur essendo ammessi progetti relativi a tutti i Paesi, come area prioritaria d’intervento è stata individuata l’Africa. Il tema prioritario, invece, è quello relativo alla valorizzazione nel paese d’origine delle competenze acquisite in Italia da parte degli immigrati (comunicato n. 1192).

Il Fondo prevede due linee di finanziamento: 400 mila euro sono destinati ai progetti nei paesi in via di sviluppo, 50 mila euro sono riservati a iniziative di promozione della cooperazione internazionale che si svolgono nei comuni dell’area di riferimento della Fondazione.

Ai contributi possono accedere le organizzazioni non governative (Ong), le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), le cooperative sociali e le associazioni di volontariato che svolgono attività a favore delle popolazioni del Terzo mondo che abbiano partner locali e la sede o strutture operative nel territorio modenese.

Con i contributi dello scorso anno sono stati finanziati 31 progetti per un investimento complessivo di quasi un milione e 800 mila euro (comunicato n. 1193) realizzando «strutture sanitarie e centri per minori, costruendo acquedotti, organizzando corsi di formazione, creando opportunità di lavoro in Africa, in Sudamerica, in Asia e in Europa» ricordando i promotori sottolineando che il Fondo territoriale è stato costituito per «razionalizzare e rendere ancora più efficaci gli interventi promossi già da anni dagli enti locali semplificando le procedure di istruttoria e di gestione e garantendo, con i criteri di selezione dei progetti e i meccanismi di controllo, di evitare sprechi e verificare il mantenimento degli impegni».

E’ l’Africa l’area prioritaria individuata dal Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo per il 2010, pur essendo ammessi progetti relativi a tutti i Paesi. Allo stesso modo il tema prioritario è quello relativo alla valorizzazione nel paese d’origine delle competenze acquisite in Italia da parte degli immigrati, mentre saranno “premiati” anche i progetti localizzati in realtà gemellate con il territorio modenese.

Il Fondo territoriale prevede garanzie e controlli sulla realizzazione dei progetti e sulla qualità delle proposte. Sarà questo, infatti il criterio principale che sarà seguito dalla commissione di valutazione composta da esperti del settore che «dovrà stimare i benefici ipotizzabili indotti sulla popolazione della zona in rapporto alla descrizione analitica del progetto, al coinvolgimento di partner locali e alla sostenibilità dell’iniziativa» come spiegano i promotori sottolineando come i contributi del Fondo dovranno essere integrati da altre forme di finanziamento per almeno il 40 per cento dell’importo.

Tra gli elementi che verranno privilegiati nella valutazione anche la capacità di collaborare con altre organizzazioni di cooperazione internazionale, così come con istituzioni locali e, associazioni e ruppi di volontariato. I criteri di valutazione, inoltre, tengono conto dell’esperienza dei promotori e del coinvolgimento delle realtà istituzionali dei Paesi in via di sviluppo.

Il contributo massimo concedibile è di 30 mila euro. Le spese ammesse a contributo sono quelle relative alla costruzione e alla ristrutturazione di immobili, l’acquisto di attrezzature, l’acquisto di terreni e la loro valorizzazione (bonifiche, rimboschimenti, parchi), l’attività di microcredito e i fondi rotativi, le spese per la formazione o per l’acquisto di medicinali. Le spese per i volontari italiani che operano nel progetto non potranno superare il 20 per cento del costo complessivo.

Il rafforzamento delle imprese agroindustriali in Kenya, la gestione comunitaria dell’acqua in Bolivia, una scuola in Burkina Faso. E poi centri sanitari, strutture per la formazione dei giovani, sostegno all’agricoltura e alla sicurezza alimentare tra Africa, Sudamerica, Asia ed Europa. Sono 31 i progetti finanziati e in corso di attuazione con la prima edizione del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo.

I 400 mila euro di contributi destinati lo scorso anno ai progetti nei paesi in via di sviluppo hanno contribuito a realizzare quasi un milione e 800 mila euro di investimenti da parte di 31 associazioni e gruppi di volontariato: Cefa, Mani tese, Bambini nel deserto, Kabara Lagdaf, Nexes, Rtm, Avsi, Moxa, Modena Terzo mondo, Amazzonia sviluppo, Alfeo Corassori, Vittorino Carra solidarietà onlus, Gev, Arci, Overseas, Hewo, Cose dell’altro mondo, Iscos, Usip, Chic Mendes, Auser, Aseop, Nostra Mirandola, Medici con l’Africa, Porta Aperta onlus, Consulta provinciale del volontariato di proezione civile, Associazione Chernobyl, Amimo, Regina della pace, Babel, Talità Kum.