fiom_cgil“Più che una consultazione dei lavoratori metalmeccanici, la chiamerei una farsa” ha detto stamattina in conferenza stampa il segretario della Fiom/Cgil di Modena insieme ai componenti della segreteria Fiom Erminio Veronesi e Fernando Siena, riferendosi al referendum fatto nei giorni scorsi da Fim e Uilm modenesi sul contratto dei meccanici.

“Non è stata fatta informazione capillare e diffusa in tutti i luoghi di lavoro sui contenuti dell’accordo – ha spiegato Fiorani – e nelle poche realtà dove sono state fatte le assemblee sono sorti dei problemi, nel senso che i lavoratori hanno espresso rabbia e dissenso verso l’accordo separato firmato solo da Fim e Uilm escludendo la Fiom”.

E’ ovvio che se si decide di sottoporre al giudizio dei lavoratori l’accordo – hanno spiegato i rappresentanti Fiom – non si può scegliere alcune realtà aziendali, dove magari si è in posizione di forza, e lasciare fuori tutte le altre. In Ferrari Auto, ad esempio, non si sono fatte assemblee, e senza alcuna illustrazione dei contenuti dell’accordo, di punto in bianco Fim e Uilm hanno fatto il referendum tra i lavoratori. Detto questo, è vero che hanno votato 1.200 lavoratori su 2.400 e di questi il 66% ha detto sì, e il 33% no. “Ma non si può scegliere a piacere le aziende, questa non è democrazia – ha commentato Fiorani – è una pagliacciata”.

Fim e Uilm sostengono di aver svolto 244 assemblee, ma alla Fiom non risultano. Quando le hanno fatte? Sono state assemblee “carbonare”? In tante grandi aziende modenesi la Fiom ha la certezza che le assemblee informative non siano state fatte. Ancora, Fim e Uilm dicono di aver fatto votare 2.400 metalmeccanici e che il 90% ha detto sì all’accordo. Ma questa è un’offesa alla consultazione !! In provincia di Modena ci sono 30.000 metalmeccanici, e gli altri 27.500 chi li ha consultati? Evidentemente a Fim e Uilm non interessa sapere cosa pensano dell’accordo. Così come non interessa dare risposta a oltre 100 RSU (per un totale di 500 delegati) che hanno chiesto di svolgere assemblee nei luoghi di lavoro e votare sul contratto, ma non hanno avuto risposta!!

A questa deriva la Fiom non ci sta!! “Di questo passo – ha detto stamattina Fiorani ai giornalisti intervenuti – arriveremo che i contratti devono andare bene a Confindustria e non ai lavoratori. Badate bene che il passo è breve per la costituzione di sindacati di comodo, minoritari tra i lavoratori, ma che, scelti come interlocutori da Confindustria, potranno firmare accordi validi per tutti”.

Per contrastare questa deriva e rilanciare l’importanza della democrazia sindacale la Fiom metterà in campo 2 iniziative. Entro fine anno sarà inviata una lettera a Confindustria e a tutte le imprese, associate e non, che applicano il ccnl di Federmeccanica, in cui vengono diffidate dall’applicare sul piano normativo l’accordo separato. Mentre i 28 euro di aumento dal 1° gennaio 2010, la Fiom li considera solo un anticipo non esaustivo del biennio economico del CCNL in essere (quello firmato anche dalla Fiom) che scade a fine 2011. La Fiom denuncerà per attività antisindacale, in base all’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, le aziende che non rispetteranno il CCNL in essere. Le denunce saranno fatte su campioni d’impresa decisi a livello nazionale.

Da gennaio 2010 partirà la raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sulla democrazia nei luoghi di lavoro, proprio per evitare che in futuro si estenda la pratica che organizzazioni sindacali minoritarie firmino contratti e che una minoranza di lavoratori li ratifichi, ma poi valgono per tutti. In essa si chiede, l’estensione delle RSU anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, la certificazione degli iscritti alle Organizzazioni Sindacali, l’obbligo per qualunque sindacato che firmi un contratto di avere almeno una rappresentanza dei lavoratori pari al 40%, l’obbligo del referendum tra tutti i lavoratori sull’accordo firmato. La Fiom di Modena pensa di poter raccogliere 8-10.000 firme per contribuire alle 50.000 necessarie a livello nazionale per presentare la proposta di legge.

“Inoltre chiederemo nuovi incontri con le forze politiche, tutte del centrosinistra e centrodestra, per chiedere sostegno alla nostra proposta di legge sulla democrazia sindacale nei luoghi di lavoro”.

Sulla crisi in provincia di Modena, Fiorani ha fatto nuove puntualizzazioni nel corso della conferenza stampa. Oltre 17.000 lavoratori metalmeccanici risultano oggi coinvolti in processi di cassa integrazione e a fine dicembre sono destinati ad aumentare ancora, anche per il periodo di “pausa natalizia lunga” che si apprestano a fare aziende come Maserati e Ferrari. Se si va avanti così, il 2010 sarà difficile da gestire. Crisi aziendali interessano tanti comuni: Sassuolo, Castelfranco, Carpi, Modena città, la Bassa modenese. Sassuolo in particolare, per la forte componente di manodopera immigrata (dal Sud Italia, ma anche straniera) rischia forti tensioni sociali per la minor presenza di reti sociali e familiari.

“Nel 2010 ci aspettiamo nuove crisi aziendali – ha detto Fiorani – le 52 settimane di cassa integrazione finiranno in particolare per tante piccole e piccolissime imprese, le grandi aziende scaricano le difficoltà sui fornitori ritirando loro le commesse, le aziende potrebbero essere tentate al riallineamento dell’occupazione al mercato. Ciò significa che ad un meno 30-35% della produzione corrisponderebbe l’espulsione di 8-9.000 lavoratori!”.

La Fiom si opporrà in ogni modo a questi licenziamenti. Le aziende devono sapere che se procederanno ai licenziamenti i casi di occupazione come alla Nacco, alla Klarius, o vicende come la Sit Car di Formigine aumenteranno. Da disoccupati o con 700 euro di cassa integrazione al mese non si può vivere a lungo! L’occupazione e la tenuta del tessuto industriale modenese sono una cosa seria, non può essere solo una cosa che interessa solo al Sindacato!”.

Fiorani ha poi criticato il Governo che a fronte di una crisi che c’è e continuerà, non ha messo in campo una seria politica industriale, né ha stanziato adeguate risorse per passare da 52 a 104 settimane di Cigo, per l’estensione generalizzata degli ammortizzatori sociali anche chi ne è stato finora escluso (precari, commercio), per il superamento del massimale della Cig. Inoltre, nella legge Finanziaria non ci sono misure fiscali per il lavoro dipendente e i pensionati tesi a rilanciare i consumi.

Per questo la Fiom sostiene lo sciopero generale della CGIL di Modena venerdì 11 dicembre, gli obiettivi e le rivendicazioni dello sciopero provinciale sono obiettivi di tutto il mondo del lavoro. Non è comprensibile la posizione attendista di Cisl e Uil che a fronte di questi problemi stanno alla finestra. “Come affrontiamo la crisi oggi – ha concluso Fiorani – consentirà di uscirne meno deboli sul piano economico e sociale. E’ evidente che non ci si può limitare a rivendicare interventi sul piano locale, ma occorrono risposte dal Governo a livello nazionale”.

(Fiom Cgil Modena)