Il viceministro dello sviluppo economico, Adolfo Urso, è intervenuto oggi a Bologna ad un convegno sull’internazionalizzazione delle imprese. “La Ragioneria dello Stato sa quali sono i conti e le possibilità finanziarie e, comunque, gli strumenti già in vigore per quanto riguarda la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali, sono fino a questo momento sufficienti a tutelare, anche per quanto riguarda l’ammontare delle risorse, le esigenze che il sistema produttivo ed occupazionale dovranno affrontare”.

Così il viceministro a proposito degli ammortizzatori sociali, riferendosi alla bocciatura da parte della Ragioneria dello Stato di un eventuale allungamento del periodo di cassa integrazione per i lavoratori colpiti dalla crisi economica. Urso ha sottolineato che l’Italia “specie sul fronte del debito pubblico è stata particolarmente virtuosa” nell’affrontare la crisi economica e riferendosi ai dati di gennaio ha parlato di “segnali incoraggianti” soprattutto per “la crescita dell’export nei paesi emergenti dell’Asia, del Sud-Est e dell’America Latina”. Per il viceministro, è comunque importante che “si rimetta in moto anche la macchina della domanda europea a cominciare da quella della Germania che è il nostro principale cliente”.

“Con Confindustria stiamo elaborando un format battezzato ‘Piazze Italia’ che riproporrà la tipologia della piazza italiana come luogo del mercato e di incontro, dedicato alle Pmi con un modello che si possa ripresentare e rappresentare con la stessa metodologia nei mercati globali”: questa l’iniziativa annunciata da Urso e rivolta alle piccole e medie imprese per promuovere il made in Italy nei nuovi mercati emergenti. Urso ha spiegato che l’obiettivo è quello di “favorire in maniera strutturale la presenza e l’export delle Pmi che a differenza delle grandi firme e dei grandi marchi non potranno mai essere presenti in maniera competitiva sui mercati che crescono. Le prime piazze pilota dovrebbero essere realizzate in mercati tradizionali come gli Usa, ma anche in mercati emergenti come quelli della Cina”.