Con l’ordine del giorno bipartisan, proposto da Giovanni Venturi (Pdci/Prc) e votato oggi all’unanimità, il Consiglio provinciale auspica che “nell’incontro di domani mattina fra la proprietà della Fini compressori e l’assessore Graziano Prantoni, si giunga a individuare soluzioni volte a riaprire le trattative con le parti sociali”. Nel documento l’assemblea di palazzo Malvezzi esprime inoltre “piena solidarietà ai lavoratori che stanno pagando a caro prezzo una ristrutturazione, che per altro, non è stata condivisa con le parti sociali e che rischia di mettere in serio pericolo lo stesso stabilimento di Zola Predosa”.

Il testo condiviso da tutti i gruppi consiliari, prende le mosse dalla grave situazione causata dalla decisione dell’azienda di Zola di “licenziare 108 lavoratori, rifiutando la proposta del sindacato di procedere alla cassa integrazione a rotazione che consentirebbe di evitare i licenziamenti”. Già 76 lettere di licenziamento sono state consegnate ai lavoratori, e per questo, da diversi giorni i lavoratori manifestano contro il drastico provvedimento dell’azienda, dando vita a un presidio permanente davanti allo stabilimento.

“La Fini Spa, fondata nel 1952, – si legge nella premessa dell’odg – rappresenta una delle più importanti realtà europee nel settore dell’aria compressa, ed è presente con propri stabilimenti in Italia a Zola Predosa e in Cina”.