La Provincia di Modena approva le modifiche allo statuto della società consortile regionale Nuova Quasco, che fornisce collaborazione e consulenza su politiche abitative e appalti pubblici, pur senza aderire all’aumento di capitale. In questo modo la quota di partecipazione della Provincia, dal valore di 5 mila euro, scende dall’1,46 all’1 per cento, ma «senza modificare in alcun modo la capacità di utilizzarne funzioni e servizi» come ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore provinciale a Infrastrutture e Sviluppo delle città e del territorio Egidio Pagani illustrando il provvedimento al Consiglio provinciale che lo ha approvato con il voto di Pd e Idv; astenuti Pdl, Lega nord e Udc.

«Questa è una società che non ha motivo di esistere» ha affermato Dante Mazzi (Pdl): «Si tratta dell’ennesima partecipata che fa concorrenza sleale a imprese che svolgono un lavoro analogo sul libero mercato. L’unico dato positivo – ha aggiunto il consigliere – è che non partecipiamo all’aumento del capitale ma mi auguro che la società venga dismessa».

«Non credo che la struttura possa venir meno» ha replicato Ivano Mantovani (Pd) perché «offre un servizio non solo utile ma che garantisce una maggior tutela agli enti che ne sono soci». Secondo Luca Gozzoli (Pd) la società è uno «strumento operativo che va giudicato in base al suo operato», mentre per Fabio Vicenzi (Udc) è giusto «discutere dell’utilità dell’ente e non c’è nulla di male a pensare a una revisione della nostra partecipazione».

Nella replica l’assessore Pagani ha ribadito che Nuova Quasco svolge una funzione utile soprattutto sul tema della casa e degli appalti pubblici «in particolare, per quanto riguarda la raccolta di informazioni sul sistema abitativo (per esempio, l’annuale Rapporto Orsa) e la necessaria formazione dei tecnici delle stazioni appaltanti in collaborazione con il nostro Osservatorio degli appalti».