Era il 24 maggio scorso. L’occasione del confronto fu determinata dai lavori del 3° Congresso del Sindacato di Polizia SILP per la Cgil. Nella tavola rotonda introduttiva, si confrontarono dirigenti del sindacato, amministratori regionali e locali e i Senatori Giuliano Barbolini (PD) e Giovanni Torri (Lega Nord).

Si era, allora, alle soglie della pesante manovra economica anticrisi, approvata ora al Senato con voto di fiducia, che non risparmia pesanti tagli anche a tutte le forze di Polizia – per altri 600 milioni – e in un contesto già fortemente caratterizzato da carenze di risorse e personale derivanti dagli ulteriori tagli imposti con le precedenti leggi Finanziarie 2009 e 2010 , per un miliardo di euro.

Oggi, il quadro preoccupante della situazione di sofferenza strutturale e del disagio – senza precedenti – è sotto gli occhi di tutti.

Basti pensare alle recenti manifestazioni pubbliche di tutti i sindacati di polizia (di ogni orientamento) e la recentissima presa di posizione contro l’attuale manovra economica, di tutti i COCER delle Forze militari e Comparto Difesa.

Anche la realtà modenese è sotto gli occhi di tutti.

Successi e sacrifici degli agenti di tutte le forze di polizia nella lotta contro la criminalità nel nostro territorio.

Ma il “taglio lineare” ai fondi per la sicurezza hanno colpito nel vivo e colpiranno molte attività operative anche nella nostra provincia.

Basterebbe citare le proteste dei sindaci e delle organizzazioni sindacali, riprese dai nostri giornali locali . Un tema su tutti : la stentata sopravvivenza ed i ridimensionamenti operativi dei Commissariati di Mirandola, Carpi e Sassuolo.

Abbiamo però registrato una forte carenza di interviste ed interrogazioni parlamentari o regionali in merito.

Analogamente,è ora di guardare oltre, rispetto ai 70 agenti (che sono tantissimi) che mancano alla Questura e sommare ad essi le carenze dei Finanzieri, Carabinieri, Penitenziari, Forestali, Vigili del fuoco: ben oltre 150 agenti rispetto agli organici preesistenti !

E’ perciò in discussione la tenuta e la qualità del controllo di sicurezza nel territorio modenese ed emiliano. Altro che chiacchiere !

In quella tavola rotonda del 3° Congresso SILP,i Senatori Barbolini e Torri,ben consapevoli delle crescenti difficoltà per la sicurezza dei cittadini ed il lavoro dei poliziotti, assunsero entrambi l’impegno bipartisan di portare all’attenzione del Ministro Maroni la richiesta comune di assegnare più agenti a Modena.

La stampa locale ed anche la Cgil cogliemmo con favore quel segnale di responsabilità condivisa e ne attendiamo tuttora gli esiti.

Aggiungiamo però, per loro conoscenza,un ulteriore e recente argomento che oltre a confermare l’analisi prima richiamata, accende una luce poco chiara e sospetta sul come siano distribuite – dal Ministero – le poche risorse disponibili per la sicurezza.

I fatti sono questi.

I circa 1.700 allievi, usciti dal corso 2010 con la qualifica di agente di polizia, sono stati assegnati -con l’inizio dell’estate – alle questure delle provincie e regioni italiane.

Con quali criteri? Quali priorità? Quali interessi politici?

Fatto sta che la stragrande maggioranza – circa 1.300 agenti – sono stati assegnati, guarda caso, in sole tre regioni: Piemonte, Lombardia e

Veneto !

Le briciole, al resto del Nord (evidentemente c’è Nord e nord ) del Centro e del Sud.

Indichiamo perciò con grande forza questo ulteriore tema su cui lavorare con assoluta trasparenza e rigore di criteri, di fronte ai cittadini, istituzioni locali, sindacati, operatori di polizia: a parità di risorse (la coperta è stretta?) è necessario ed urgente un serio riequilibrio delle assegnazioni di uomini e mezzi, senza strumentalizzazioni di natura politica che nessuno sopporterebbe.

La sicurezza a Varese,Vicenza o Lodi,vale come la sicurezza a Modena o Ferrara. O no?

(Franco Zavatti, Cgil Modena Dipartimento sicurezza Cgil regionale)