E’ ovvio che ciascuno in casa sua fa quello che vuole: dunque se il PD vuole parlare di Modena, del suo futuro, e degli Stati Generali avviati senza nessuna voce discorde, è libero di farlo.

Però, dopo aver scelto come prima uscita pubblica degli Stati Generali, un evento di parte, dopo avervi rimediato con un filmato su web del Sindaco, senza nessun incontro pubblico, adesso dall’elenco degli invitati vedo che ci sono rappresentanti del PD, del sindacato amico, e alcuni tecnici, o autorità come il presidente della CRMO. Nessuna voce discordante, nessun rappresentante dell’opposizione, o dei comitati: in poche parole nessun dibattito con la città, con tutta la città.

Il PD preferisce confrontarsi a Modena su quegli argomenti che non lo toccano troppo da vicino, sui massimi sistemi nazionali, sulla scuola, e in generale su tutto quello che non lo vede coinvolto in posizioni di governo. Per cogliere il facile applauso di una platea amica: se però si parla di Modena, delle scelte per il futuro, il dissenso interno non può rischiare di trovare sponda nell’opposizione. Meglio non mettere alla prova una giunta che ha fatto scendere, con le sue scelte, il PD ai suoi minimi storici di consenso, rischiando il ballottaggio.

Democratici si, ma senza esagerare.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)