Il caso riportato dalla stampa di un paziente che è in attesa di un piccolo intervento da due anni lascia perplessi, e credo meriti un supplemento d’indagine da parte dell’azienda sanitaria di riferimento, ma anche da parte degli enti locali che hanno la responsabilità amministrativa di garantire una buona assistenza a chi li ha votati per gestire i disagi, e ove possibile, eliminarli.

Se sia un caso isolato, e comunque grave, oppure se davvero le liste d’attesa su certi interventi si prolunghino per periodi superiori ai sei –dodici mesi, deve essere noto a chi governa il territorio, e l’organizzazione deve tenerne conto. Non sono infatti solo gli esami diagnostici che risentono delle lentezze, ma anche gli interventi chirurgici, evidentemente.

Sarebbe bene che fossero diffusi i tempi di attesa medi per ogni prestazione chirurgica, e per ogni ospedale, affinchè il controllo sia più puntuale, e i cittadini possano scegliere liberamente dove richiedere tale prestazione. Oltre a ovviare a tali liste con una migliore organizzazione interna, in cui la Regione ha un ruolo primario, che non può sempre scusare con presunti tagli. Non è serio prendersi il merito delle eccellenze, e attribuire ad altri le inefficienze del sistema.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)