Ieri, martedì 21 settembre, nella sede municipale di Reggio Emilia, si è tenuta la seduta di insediamento e la sottoscrizione dell’Accordo di programma del ‘Network di città italiane per la diffusione del dialogo interculturale’, rete di dieci città che collaborano sui temi dell’integrazione e delle politiche per l’immigrazione. Insieme a Reggio Emilia, al Network aderiscono Torino, Bari, Genova, Lodi, Campi Bisenzio, Svignano sul Rubicone, Fermo, Senigallia e Pompei, municipalità indicate dal Consiglio d’Europa tra le più impegnate sui temi del dialogo interculturale e della convivenza.
La rete delle città italiane insediata ieri a Reggio Emilia – unica città italiana che fa parte dell’omologo Network europeo – costituisce un luogo per definire concrete buone prassi di governance locali per migliorare il dialo¬go interculturale e la partecipazione dei migranti alla vita delle comunità. L’assunto di partenza è che le città, oltre a gestire le diversità, possono trarre beneficio, anche economico, dal contributo in materia di imprenditorialità e innovazione da parte di immigrati e minoranze presenti nel proprio territorio. Il programma delle città interculturali, promosso da Consiglio d’Europa e Commissione europea, aiuta concretamente le città a gestire i temi delle differenze tra culture, come è già avvenuto nelle realtà europee in cui il progetto viene attuato, dove da diversi anni si nota un notevole incremento della ricchezza e della qualità del vivere.
Il programma siglato a Reggio Emilia consente alle dieci città aderenti di porsi come luoghi di sperimentazione di buone prassi e interlocutori attendibili nei confronti del Governo nazionale.
Insieme ad amministratori e funzionari delle dieci città che compongono il Network, all’incontro di ieri hanno partecipato, per la città di Reggio Emilia, il sindaco Graziano Delrio e l’assessore alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini, per la Regione Emilia Romagna l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, i funzionari del Consiglio d’Europa Alberto D’Alessandro e della Commissione Europea Laura Cassio. Tra gli invitati, Franco Bianchini, docente alla Old School Board di Leeds (Uk), autore di pubblicazioni sul tema dell’integrazione tra le culture e referente di progetti del Consiglio d’Europa e della Commissione europea.
“Nel momento in cui l’efficacia delle politiche attuate sino ad ora mostra difficoltà – ha detto il sindaco Delrio, aprendo l’incontro -, dobbiamo puntare sul lavoro in rete con altre città, che ci ha aiutato e ci aiuterà molto per mettere in pratica politiche attive di intercultura, politiche che noi intendiamo non per gli immigrati ma per la città. Oggi è importante mettere a valore le potenzialità dei cittadini stranieri e puntare su una comunicazione positiva, che è cardine di questa impostazione.”
Anche l’assessore regionale Marzocchi ha insistito sulla necessità di concepire l’immigrazione non più come una sfida ma come una risorsa, contrastando la politica della paura e confrontandosi con gli altri Paesi. “Occorre cambiare l’approccio culturale – ha detto – e costruire reti formate da città, poiché in Europa sono le città che lavorano concretamente su questi temi ed è da loro che nascono e passano le buone prassi. Per l’Emilia Romagna, la città di riferimento a livello nazionale ed europeo è Reggio Emilia.”
Tra i principali impegni assunti a Reggio Emilia – che saranno realizzati sulla base di un piano triennale – vi sono la sensibilizzazione dei cittadini ai valori positivi della diversità culturale intesa come risorsa; lo sviluppo di strumenti e pratiche che favoriscano l’incontro tra gruppi culturalmente, etnicamente e linguisticamente diversi; lo sviluppo della competenza interculturale all’interno delle istituzioni locali, dei servizi pubblici cittadini, della società civile, delle scuole e dei media.
Inoltre, le città si impegnano a incoraggiare l’adesione di altre città al Network.