“Ancora una volta siamo di fronte alla tragica storia di una giovane immigrata che non si vuole sottomettere alle imposizioni del padre – padrone che la voleva costringere ad un matrimonio combinato: una tragedia che ha assunto i contorni del dramma con una donna ferocemente ammazzata e la figlia gravemente ferita”.

L’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi interviene in questo modo sull’efferato omicidio consumato ieri a Novi ad opera del marito della vittima che, dopo aver gravemente ferito a sprangate la figlia che rifiutava un matrimonio combinato, ha ucciso con una pietra la moglie che tentava di difenderla.

“Purtroppo – prosegue Claudia Severi – non è il primo caso in Italia: ricordiamo tutti, ad esempio, il caso simile di Hina Saleem uccisa dal padre perché ritenuta “troppo occidentale”. L’assurda idea di un legame parentale che sconfina nel possesso ha portato, ancora una volta, ad un delitto orribile, disumano, inconcepibile, maturato nell’incomprensione, nell’ignoranza e nell’islamismo radicale, frutto della logica di chi pretende di piegare la religione alla violenza.

Sono fermamente convinta che il processo d’integrazione non si possa fermare e che, al contrario, vada sostenuto con tutti i mezzi anche e soprattutto contro questi personaggi che pretendono di poter disporre a loro arbitrio della vita e della morte di una donna. Per fare questo, però, occorre che il coraggio della mente sia più forte del ricatto della violenza – aggiunge l’Assessore Severi – anche attraverso un aiuto concreto a queste donne indifese che deve arrivare dalle Istituzioni ma anche dai comuni cittadini.

Per aiutare queste ragazze occorre parlare soprattutto con quelle cresciute in Italia, più moderne mentalmente e aperte al dialogo . Quando, però, il dialogo diventa impossibile bisogna scappare e denunciare chi ci minaccia.

Per questo il Governo ha messo a disposizione il Numero Verde ACMID, contro la violenza alle donne (1522), mentre nel nostro territorio abbiamo istituito il Centro Anti Violenza che si trova in via del Gambero 77 a Modena.

E’ indispensabile che ogni donna che si senta minacciata lo contatti al numero 059/361050, per e- mail all’indirizzo most@donnecontroviolenza.it; o vi si rechi il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì anche il pomeriggio dalle 15 alle 19.

Ribellarsi a questi soprusi – conclude l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi – non solo è un diritto, ma un dovere nei confronti della propria persona e di tutte le altre donne che possono contribuire in maniera determinante a quell’integrazione a cui tutti aspiriamo ma che qualcuno dimostra di non volere”.