Più reciprocità nei rapporti commerciali tra produttori europei ed extraeuropei per eliminare lo svantaggio competitivo che attualmente penalizza i primi; una politica agricola comune europea che riconosca il ruolo e l’importanza del settore ortofrutticolo, garantendogli risorse adeguate innanzi tutto per promuovere l’innovazione; interventi per contrastare l’estrema volatilità dei prezzi e tutelare il reddito deiproduttori, a partire da un diverso rapporto con la grande distribuzione organizzata.

Alla vigilia delle importanti decisioni che dovranno essere assunte in sede europea (il prossimo 17 novembre la Commissione agricoltura presenterà la prima indicazione di riforma della Pac), le Regioni ortofrutticole europee si sono riunite per presentare le loro proposte per il rilancio del settore. L’occasione è stata data dal primo Forum delle Regioni ortofrutticole europee che si è svolto oggi a Cesena, nell’ambito del Macfrut, per iniziativa della Regione Emilia-Romagna.

“Abbiamo bisogno di nuove regole e nuove politiche per l’ortofrutta europea – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni – oggi alle prese con un peggioramento della bilancia commerciale e con un diffuso calo deiconsumi, che in Italia è stato nel 2009 pari a 10 chilogrammi a testa. Abbiamo bisogno di fare più forza a un settore di grande importanza per l’economia europea, ma oggi troppo fragile, nell’interesse dei produttori troppo spesso costretti a produrre sottocosto e nell’interesse dei consumatori, che non devono rinunciare alle importanti proprietà salutistiche di frutta e verdura”.

Al Forum hanno partecipato diverse Regioni europee, tra cui Linguadoca, Aquitania, Catalonia, Andalusia, Murcia, Ungheria, che hanno sottoscritto un documento comune che verrà posto all’attenzione dei singoli Governi nazionali e della stessa Unione europea. “Lo scorso anno lanciai proprio qui dal Macfrut l’idea di questo Forum”, ha aggiunto Rabboni. “Sono molto soddisfatto per le adesioni ottenute e per la partecipazione. Nell’economia globale non è più possibile andare in ordinesparso. Oggi qui a Cesena le Regioni ortofrutticole europee si sono riunite per far sentire una voce sola”.

Cosa chiedono le Regioni Europee

Attualmente i produttori di frutta e verdura europei sono sottoposti a rigorosi standard di qualità e sanitari che hanno un costo e che li rende meno competitivi. Per questo il documento approvato a Cesena chiede alla Commissione europea di impegnarsi per una maggiore reciprocità commerciale, ma chiede anche che la nuova PAC abbia un posto per l’ortofrutta e garantisca al settore risorse almeno uguali a quella dell’attuale programmazione. Potrà così essere finanziata quell’innovazione che oggi appare più che mai necessaria: per contrastare i cambiamenti climatici, per sviluppare tecniche colturali a basso impatto ambientale, per garantire più qualità ai prodotti e in linea con i mutati stili di vita e di consumo.

Nel documento firmato oggi le Regioni ortofrutticole europee chiedono anche interventi per stabilizzare i prezzi all’origine. Questo significa da un lato favorire le aggregazioni dei produttori e la loro capacità di governare l’offerta sui mercati interni ed esterni, ma significa anche porre su nuove basi il rapporto con la grande distribuzione organizzata. In particolare i produttori chiedono trasparenza dei prezzi, rispetto dei termini di pagamento e stop alle vendite sottocosto. E sempre per sostenere il reddito degli agricoltori il documento prevede strumenti assicurativi non solo sul valore delle produzioni danneggiate dal maltempo, ma anche a garanzia di un reddito minimo dei produttori.

Foto: forum europeo delle Regioni ortofrutticole