Il consigliere regionale Galeazzo Bignami (PDL) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale sul “significativo cedimento” del terreno che si è verificato all’altezza di via Carracci a Bologna, nel corso dell’esecuzione dei lavori per la realizzazione della Tav.

Il consigliere ricorda che questi fenomeni, per quanto Ferrovie sostenga diversamente, sarebbero assai rari e tutt’altro che rassicuranti rispetto alle aspettative di sicurezza dei lavoratori e dei residenti.

Lavori di questo tipo – scrive Bignami – usualmente vengono anticipati da studi e previsioni funzionali alla valutazione della sicurezza del cantiere e, in particolare per il caso in esame, vengono realizzate indagini geologiche per rilevare “rischi ed insidie” del terreno.

Da informazioni assunte, inoltre, al consigliere risulterebbe che queste indagini sarebbero state condotte nel periodo estivo, con il fondato rischio di essere falsate dal fatto che il terreno sarebbe risultato scarsamente “interessato da infiltrazioni di falde acquifere”, che, diversamente, costituiscono elemento rilevante del sottosuolo bolognese.

Bignami chiede quindi alla Giunta se abbia richiesto a Ferrovie dello Stato o ad altro soggetto interessato i riscontri relativi alle indagini geologiche funzionali alla definizione del rischio di realizzazione dell’opera e, in caso affermativo, quali documenti abbia ottenuto.

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La voragine di 12 metri circa di diametro, profonda 3-4 metri, apertasi nella notte tra martedì e mercoledì scorso nel cantiere della Tav di via Carracci a Bologna, è al centro di un’interrogazione a risposta immediata del consigliere regionale Roberto Sconciaforni (FDS).

Sconciaforni afferma che il cantiere in questione avrebbe da sempre destato preoccupazioni e fastidi nei residenti, che sarebbe stato creato un Comitato di cittadini per denunciare le problematiche ad esso riferibili e che le maggiori criticità riguarderebbero l’impatto con il sottosuolo ricco di falde acquifere, l’elevato tasso di inquinamento da polveri sottili e l’inquinamento acustico.

Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale quali misure intenda adottare per verificare che i lavori nel cantiere procedano rispettando le norme, comprese quelle per la sicurezza dei lavoratori, per sollecitare sistematici ed effettivi controlli per garantire la sicurezza dei residenti e per riattivare l’Osservatorio ambientale nella zona di via Carracci, che ormai da circa un anno non fornirebbe alcun tipo di rilevamento, al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei cittadini e di chi vi lavora.