Da domani, mercoledì 24 novembre, a sabato 25 dicembre, si svolgerà a Reggio Emilia “Mind the Differences”, rassegna di incontri e attività di sensibilizzazione dedicate all’impegno internazionale della nostra città per migliorare le condizioni di vita di bambini, giovani e disabili in stato di abbandono o condizione di svantaggio in Serbia.

L’iniziativa riguarderà in modo particolare la situazione della città di Kragujevac, dal 2004 gemellata con il Comune di Reggio Emilia, e le numerose attività di cooperazione internazionale che si sviluppano ogni anno, coinvolgendo istituzioni, associazioni, centri giovani e culturali, cooperative sociali e altri soggetti del territorio, per riflettere insieme ad altre città sul tema dei diritti delle persone disabili e delle differenze sociali, culturali, linguistiche, fisiche o mentali.

’INFANZIA. REGGIO EMILIA – KRAGUJEVAC’

Le attività avranno inizio venerdì 26 novembre, alle ore 21, nella Biblioteca delle Arti di piazza della Vittoria 5, con un incontro dedicato al tema dei diritti e della disabilità e alla presentazione del volume “Infanzia. Reggio Emilia Kragujevac”. All’incontro prenderanno parte Matteo Sassi (assessore alle Politiche sociali del Comune di Reggio Emilia), Matteo Schianchi (autore del libro “La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà”), Carla Rinaldi (presidente di Reggio Children), Pietro Messori (Coordinamento associazioni persone disabili e famiglie) e Serena Foracchia, (amministratore unico di Reggio nel Mondo).

La mattina di sabato 27 novembre, invece, Matteo Schianchi, Serena Foracchia e Niki Bertrand della Fa.Ce si confronteranno su questi temi con gli studenti dell’istituto professionale Iodi.

Il volume “Infanzia. Reggio Emilia Kragujevac”, pubblicato in tre lingue, documenta il percorso realizzato nella città Serba per la riqualificazione della scuola dell’infanzia ‘Cuperak’, oltre a momenti formativi di un progetto d’integrazione dei bambini, realizzato con la collaborazione di Reggio Children.

VIDEO ’MIND THE DIFFERENCES’

‘Mind the Differences’ è il titolo del doppio dvd che raccoglie i video dei progetti realizzati dal nostro territorio in Serbia negli ultimi anni. Il video realizzato dalla web-tv Dalbasso contiene 50 interviste (25 realizzate a Reggio Emilia, 25 a Kragujevac) sul tema della differenza, immagini che illustrano l’intervento alla scuola Cuperak e la registrazione dello spettacolo cha la compagnia teatrale reggiana di ragazzi disabili ‘Zerofavole’ ha tenuto a Belgrado lo scorso giugno.

Dalbasso è una web-tv di Reggio Emilia composta da un gruppo di giovani, che hanno realizzato le cinquanta interviste. Sono Federica Bartolini, Tommaso Dotti, Marco Iori e Lorenzo Notari.

Il logo del progetto Mind the Differences, i materiali grafici prodotti e del dvd è curata da Irene Spallanzani, studentessa di 21 anni, di Reggio Emilia, che frequenta l’indirizzo Illustrazione dell’Istituto europeo di design.

Le interviste sono consultabili online sul canale www.youtube.com/mindthedifferences.

UNIVERSITÀ – UNIMORE E IULM

I progetti che vedono l’impegno di Reggio Emilia a sostegno dei giovani e delle persone disabili nei Balcani hanno riscosso l’interesse anche del mondo universitario. Infatti, venerdì 26 novembre saranno presentati anche da Radio Rumore dell’Università di Modena e Reggio Emilia e nel corso del convegno “Paese che vai”, che si terrà il 2 e il 3 dicembre all’Università Iulm di Milano, al quale parteciperanno Carmen Lasorella, Luca De Biase, Corradino Mineo, Carlo Freccero, Rita Levi Montalcini e Riccardo Luna.

CINEMA

Per due settimane, tre cinema di Reggio proietteranno, prima della visione dei film, un video di 3 minuti che promuove il progetto. Sono i cinema Rosebud e AlCorso di Reggio Emilia e l’Apollo di Albinea, che hanno aderito all’iniziativa a titolo gratuito.

INCONTRI

In programma anche una ‘restituzione’ pubblica del dvd giovedì 2 dicembre, alle ore 21. Ne parleranno, con un dialogo sul tema “Le differenze. Incanto, fatica e responsabilità”, Antonia Ferrari (insegnante), Carlo Menozzi (direttore Osea) e Benedetto Valdesalici (psichiatra).

Lunedì 13 dicembre, alle ore 21, verrà invece presentato il volume “Giovani uguali e diversi. Il lavoro degli psicologi con gli adolescenti disabili” (Psiconline editore), a cura di Leonardo Angelini e Deliana Bertani. Entrambi gli incontri si terranno alla Gabella di via Roma.

CARLO VASCONI

Le attività promosse per l’inserimento scolastico dei bambini con diritti speciali e per la sensibilizzazione delle nuove generazioni nell’accogliere le differenze realizzate con la Serbia sono dedicate a Carlo Vasconi, fondatore della Fa.Ce, una figura “che è riuscita a trasmettere il proprio entusiasmo ed ha insegnato molto a Reggio nel Mondo” – ricorda Serena Foracchia, amministratore unico dell’ente che si occupa delle relazioni internazionali del Comune di Reggio Emilia. “Carlo – dice ancora Foracchia – ha guidato la nostra agenzia nel percorso di sensibilizzazione della comunità internazionale sul tema dei diritti speciali e dell’educazione; molto di quello che realizziamo oggi segue i suoi stimoli e i suoi suggerimenti”.

Un segnalibro del progetto, recante la frase di Vasconi “Occorre molto coraggio per guardare oltre?”, sarà distribuita al pubblico nel mese di dicembre dalla libreria All’Arco.

PARTNER

Le attività sono promosse da Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, enti locali emiliano romagnoli per i Balcani, Reggio nel Mondo, Centro internazionale per l’infanzia Loris Malaguzzi, in collaborazione con Dalbasso, Coordinamento associazioni persone disabili e famiglie, cooperativa Il Piccolo Principe, compagnia teatrale Zerofavole, programma Politiche minorili in Serbia del Ministero Affari esteri, libreria All’Arco, Ufficio cinema comunale, Gabri Snc, Arci, Telereggio.

Per informazioni, è possibile consultare il sito internet www.reggionelmondo.it o contattare Reggio nel Mondo al 0522.541739.

Matteo Schianchi (1972), laureato in storia contemporanea, studia storia sociale della disabilità all’Ecole des Hautes etudes en Sciences sociales di Parigi. Svolge attività di ricerca storica e lavora come traduttore di saggistica. È autore di “La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà”, Feltrinelli, 2009.

Ha partecipato agli europei e mondiali di nuoto con la nazionale italiana disabili.

“La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà”

Sono 650 milioni i disabili nel mondo, oltre il 10 per cento della popolazione globale. Tutti insieme popolerebbero la terza nazione del mondo dopo Cina e India. In Italia, sono circa 6 milioni, la seconda regione dopo la Lombardia. Sono le vittime di malattie congenite o acquisite, traumi psichici, incidenti sul lavoro e stradali, tumori.

L’handicap non solo coinvolge molte persone, ma riguarda tutti poiché le sue cause stanno nei rischi, nelle fatalità, nelle casualità cui sono soggette le nostre esistenze. Proprio perché la temiamo, rifiutiamo la disabilità, la sua vista ci disturba e ci inquieta. L’handicap è un trauma che sconvolge i corpi, le soggettività, le relazioni degli individui e del mondo circostante. L’handicap è lutto della perdita della “normalità”, non una menomazione, ma una specifica condizione umana.

Ma non esiste handicap senza sguardo sull’handicap. Questo sguardo è pieno di rifiuto, pregiudizi, pietismo provati dai “normali” sui disabili e dai disabili su se stessi: qui si creano e si alimentano il rifiuto e l’emarginazione. Uno sguardo stigmatizzante che in realtà ha profonde radici psicologiche e culturali.

Lo stato sociale è ancora insufficiente, nella prevenzione e nelle risposte alle forme di handicap, e dovrebbe rifarsi alla recente dichiarazione Onu dei diritti dei disabili, non ancora ratificata dall’Italia. Le politiche sono incentrate sull’assistenzialismo, ma hanno buchi strutturali che fanno dell’integrazione una chimera: barriere architettoniche, risorse insufficienti, leggi parzialmente applicate, nessuna fornitura di strumenti psicologici per affrontare il trauma. Questi deficit contribuiscono a sommergere i disabili nelle difficoltà quotidiane, nelle solitudini, nelle forme di povertà, in vite completamente sacrificate all’handicap.