L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità il progetto di legge, d’iniziativa della Giunta, che disciplina, per l’esercizio dell’attività di commercio sulle aree pubbliche, l’obbligo del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Il provvedimento, illustrato dalla relatrice Palma Costi (Pd), introduce nell’ordinamento regionale, secondo le disposizioni del D. Lgs. 114/98 e della finanziaria 2010, l’obbligo di presentazione iniziale ed annuale del Durc.

“L’introduzione di questo documento trova ragione – spiega la consigliera Costi – sia nella tutela della sicurezza sociale dei lavoratori, sia nel rispetto degli obblighi contributivi e previdenziali a carico delle imprese e, di conseguenza, della effettiva parità di condizioni e di oneri per l’esercizio dell’attività di commercio. Entro il 31 gennaio di ciascun anno successivo a quello del rilascio o della re-intestazione dell’autorizzazione, il Comune, avvalendosi anche della collaborazione delle associazioni degli operatori su aree pubbliche, verifica la sussistenza dei requisiti previsti dal documento”.

“L’obbligo della presentazione del Durc – aggiunge Costi – interessa anche agli operatori del commercio su aree pubbliche che hanno ottenuto il rilascio, o la re-intestazione dell’autorizzazione, precedentemente all’entrata in vigore di questa legge. Palma Costi ha poi ricordato alcuni relativi al settore commerciale. Le imprese attive (in base ai dati del 2008) sono 6315 e gli addetti 10.288. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio regionale del commercio, in Emilia-Romagna i mercati sono 728, per un totale di 33.365 postazioni (pari a circa 45 per mercato). Le fiere che si svolgono ogni anno in regione sono invece 178, per un totale di 2.216 giornate”.

L’Aula, sul testo presentato, ha approvato due emendamenti. Uno, firmato da Mauro Manfredini (lega nord) e Tiziano Alessandrini (pd), che rafforza la norma per la re-intestazione dell’autorizzazione in caso di trasferimento della gestione o della proprietà dell’azienda. Il secondo, presentato da Giovanni Favia (mov. 5 stelle), in ossequio al principio della semplificazione dei rapporti tra soggetti privati e pubbliche amministrazioni, con un nuovo articolo prevede l’acquisizione in via telematica del Durc da parte delle pubbliche amministrazioni locali.