Si è tenuto questa mattina presso la Facoltà di Ingegneria di Bologna uno degli incontri del roadshow informativo che Enel e EDF organizzano in collaborazione con alcune tra le primarie università italiane sul tema del ritorno all’energia nucleare.

Il progetto “L’energia nucleare accende la ricerca” prevede dieci incontri in altrettanti atenei di tutta Italia nel periodo da ottobre 2010 a maggio 2011, nell’ottica di promuovere l’informazione qualificata per costruire una nuova cultura del nucleare presso il mondo universitario, evidenziare i benefici per la ricerca connessi con il rilancio del nucleare in Italia, anche in termini di sinergie tra differenti aree didattiche. L’evento di Bologna, è stato preceduto da incontri negli atenei di Genova, Palermo, Torino e Pisa e sarà seguito da altri 5 appuntamenti prima dell’estate.

L’iniziativa punta a rafforzare la collaborazione tra istituzioni, industria e mondo accademico, avviando un dialogo diretto ed approfondito con docenti e studenti.

In Italia, su temi strettamente nucleari, gli studenti e i dottorandi che completano il loro ciclo di studi sono in media 80-100 l’anno e, sino ad oggi, la maggior parte è stata assorbita dalla domanda occupazionale estera. Inoltre, i docenti, ricercatori permanenti e strutturati nei tre settori scientifici caratteristici (fisica del reattore nucleare, impianti nucleari, strumentazioni e misure nucleari) sono circa 70 persone, a cui si aggiungono circa 150 tra ricercatori temporanei e docenti di altri settori che lavorano però stabilmente su temi nucleari.

Più in particolare, la tappa bolognese del Road Show Accademico si è focalizzata sullo sviluppo del nucleare in Italia e ha visto la partecipazione di numerosi e autorevoli opinion leader sull’argomento.

Dopo i saluti di benvenuto del Preside della Facoltà di Ingegneria Pier Paolo Diotallevi e del Prof. Domiziano Mustacci, Professore di Fisica dei Reattori Nucleari e Delegato del Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Energetica dell’Università di Bologna, sono intervenuti tre relatori Enel – Paolo Iammatteo Responsabile Comunicazione Istituzionale e Stakeholders, Francesco Giorgianni Responsabile Affari Istituzionali e Luca Desiata Responsabile Sviluppo e Business Model Area Tecnica Nucleare – e Paola Girdinio, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova, Marco Sumini, Professore di Fisica dei reattori nucleari dell’Università di Bologna e Direttore del Master Progettazione e Gestione di Sistemi Nucleari Avanzati, Paolo Vestrucci, Professore di Impianti nucleari dell’Università di Bologna, Pietro Maria Putti, Professore di Diritto Privato dell’Università Politecnica delle Marche e Sub Commissario ENEA, Eugenia Famiglietti, Analista Nomisma Energia e Marco Ricotti, Professore Ordinario di Impianti Nucleari del Politecnico di Milano.

“Il mondo universitario gioca un ruolo chiave nella partita della rinascita del nucleare in Italia – ha detto aprendo i lavori Pier Paolo Diotallevi, Preside della Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna. – Preparare le migliori figure professionali attraverso lauree specializzate e master di approfondimento. L’Università deve quindi mantenere un dialogo vivo e costante con le realtà industriali produttrici di energia quali Enel perché il rilancio del nucleare contribuirà alla crescita professionale ed economica del Paese”.

“L’aver dato vita ad un incontro sul nucleare a Bologna è motivo di grande soddisfazione – ha sottolineato Luca Desiata, Responsabile Sviluppo e Business Model Area Tecnica Nucleare -. La città, infatti, si distingue da sempre per un polo universitario di notevole eccellenza tecnica, in grado di fornire un contributo sostanziale alla rinascita del nucleare in Italia”.

“Secondo i nostri sondaggi i cittadini italiani vogliono saperne di più sul nucleare. Circa il 80 per cento sostiene di non essere sufficientemente informato e pertanto desidera un maggiore approfondimento sul tema – ha dichiarato Paolo Iammatteo, Responsabile Comunicazione Istituzionale e Stakeholders -. I media possono contribuire a colmare questo deficit informativo”.

Il programma di rilancio del nucleare – ha dichiarato Francesco Giorgianni – può favorire lo sviluppo del capitale umano del paese, con ricadute positive in termini di formazione, Know-how e nuove competenze. Le storiche competenze e conoscenze nucleari nel Paese, in termini di ricerca e formazione, non si sono disperse dopo il referendum del 1987 e hanno continuato ad essere riconosciute a livello mondiale”.