Dalla tradizione orientale delle ombre cinesi alle lanterne magiche per osservare immagini animate prima dell’invenzione del cinema. Dal mito della caverna di Platone al cinema espressionista tedesco. Da Peter Pan che perde la sua ombra ai “cattivi” dei fumetti di Dylan Dog, Corto Maltese e Topolino. Si intitola “Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema” la nuova mostra del Museo della figurina di Modena, che esplora il tema del doppio e dell’oscurità con oltre 180 tra figurine e bolli chiudilettera, esposti accanto a teatrini d’ombre, lanterne magiche e opere d’arte tridimensionali.

“Sagome inquiete”, che inaugura venerdì 4 marzo nella sede del Museo, in corso Canalgrande 103, propone anche le “Opere al nero”, installazioni interattive dell’artista Clementina Mingozzi per giocare con la propria ombra. In mostra ci saranno inoltre oggetti, prestati da collezionisti modenesi e no, a fare da “trait d’union” tra le figurine e il mondo del cinema: due lanterne magiche, un teatrino d’ombre dell’Ottocento e alcune sagome balinesi in cuoio dipinto e legno. Per la prima volta, il museo esporrà inoltre 76 “Notgeld”, le “banconote d’emergenza” stampate in Germania a inizio Novecento, nei periodi di iperinflazione, decorate con vedute panoramiche, sagome e ombre in stile espressionista. Un maxi schermo e piccoli video all’interno delle vetrine proporranno spezzoni di film, da “Metropolis” di Fritz Lang a “Scarface” di Howard Hawks, per evocare le atmosfere misteriose della fantascienza e del noir, accanto alle “Avventure del principe Achmed” di Lotte Reiniger, primo lungometraggio d’animazione nella storia del cinema.

L’esposizione comprende anche giornalini d’epoca, stampe antiche, album completi di figurine e venti fumetti, da Corto Maltese a Batman, nei quali antagonisti e cattivi sono rappresentati sotto forma di ombre e creature dell’oscurità. La mostra, aperta fino al 17 luglio, sarà accompagnata da eventi come lo spettacolo “Paperi e papiri”, ispirato al “Brutto Anatroccolo” di Hans Christian Andersen, in occasione dell’iniziativa organizzata dalla Provincia di Modena “Musei da gustare” e una visita notturna, all’insegna del mistero, per la “Notte dei musei” il 14 maggio.

La mostra, curata da Roberto Alessandrini e Paola Basile, è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla Franco Cosimo Panini e coprodotta dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena. Sarà aperta dal 4 marzo al 17 luglio con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30; il sabato e la domenica e i festivi dalle 10.30 alle 19.30. I laboratori sono a cura di Elena Bergonzini, l’associazione culturale Arianna condurrà le visite guidate (informazioni 059 2032940, www.museodellafigurina.it).

LE OMBRE PRENDONO CORPO CON LE ‘OPERE AL NERO’

Ombre che prendono corpo e figurine che escono dagli espositori. Sono le “Opere al nero”, quattro installazioni interattive dell’illustratrice e papirografa bolognese Clementina Mingozzi che saranno esposte al Museo della figurina di Modena, in corso Canalgrande 103, all’interno della mostra “Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema”, aperta dal 4 marzo al 17 luglio.

Clementina Mingozzi ha fatto dell’ombra il tema portante del suo percorso artistico. Per il Museo della figurina ha interpretato alcune delle immagini e degli oggetti in mostra, ideando e realizzando quattro installazioni che invitano a interagire con le ombre e a dare corpo alle “sagome inquiete”.

Il percorso inizia con la “Tela di Quarta, Amadé”, una sorta di quadro animato che trae origine dal piccolo spettacolo-laboratorio di papirografia “Amadè, Mozart piccolo grande uomo”. “La poltrona di Lavater” è una libera ricostruzione ispirata a una incisione del volume “Essays on Physiognomy” di Johann Kaspar Lavater, vera e propria macchina per disegnare ritratti in silhouette. Chi abbia voglia di giocare con la propria ombra potrà cogliere l’invito dell’installazione “L’ombra vestita”, ispirata ad una figurina ottocentesca, a travestirsi con sagome dalle forme insolite che invitano alla trasformazione in un gioco di rimandi tra l’immaginario e il reale. Infine, all’interno del teatrino pieghevole, è possibile calzare i panni del teatrante di figura, per conoscere il suo spazio privato, nascosto all’ombra del proscenio. Un visitatore attento potrà aprire il sipario, inserire gelatine colorate nelle luci, muovere le sagome per sperimentare il dialogo silenzioso tra ombre e luce.

VIAGGIO TRA LE OMBRE CON FIGURINE, BANCONOTE E FUMETTI

C’è anche il primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema, “Le avventure del principe Achmed” di Lotte Reiniger, nella nuova mostra del Museo della figurina di Modena “Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema”, che inaugura venerdì 4 marzo in corso Canalgrande 103.

Una vetrina multimediale proporrà, insieme al film del 1926 che fa largo uso di silhouette ritagliate, spezzoni di “Metropolis” di Fritz Lang e “Scarface” di Howard Hawks, per evocare le atmosfere misteriose della fantascienza e del noir.

Le suggestioni dell’espressionismo tedesco sono protagoniste anche dei “Notgeld”, le “banconote d’emergenza” stampate in Germania a inizio Novecento, nei periodi di iperinflazione, decorate con vedute panoramiche, sagome e ombre. La mostra ne propone 76, accanto a giornalini d’epoca, stampe antiche, album completi di figurine e fumetti, da Corto Maltese a Batman, nei quali antagonisti e cattivi sono rappresentati sotto forma di ombre e creature dell’oscurità.

INAUGURAZIONE TRA ‘OMBRE’ DI VINO E SPUNTINI IN NERO

“Ombre” da ammirare ma anche da bere, accompagnate da spuntini dolci e salati rigorosamente di colore nero. Si intitola “Aperitivo con l’ombra” la serata di inaugurazione della nuova mostra del Museo della figurina, venerdì 4 marzo alle 18 in corso Canalgrande 103. Per tagliare il nastro dell’esposizione “Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema” si berrà infatti il tipico bicchiere di vino dell’aperitivo veneziano, detto “ombra”.

Bere un bicchiere a Venezia “Farse un’ombra” e “Andar per ombre” è il rito dello spuntino di metà mattina: modi di dire caratteristici nati dall’associazione tra il bicchiere di vino e l’ombra proiettata dal campanile di San Marco, che proteggeva dai raggi del sole le bancarelle dei mescitori veneziani. Durante l’aperitivo si brinderà quindi con una buona “ombra” di vino, degustando piccoli spuntini dolci e salati, tutti rigorosamente neri.