Lo scorso gennaio la corte di Appello di Bologna  lo aveva condannato a 4 anni e tre mesi per violenza sessuale su minore e sfruttamento della prostituzione minorile. L’uomo però, un serbo di 32 anni residente ad Anzola Emilia, era riuscito a fuggire all’estero. Lunedì scorso è stato arrestato in Germania dalla polizia tedesca nell’ambito di un’operazione congiunta con i Carabinieri. A “tradirlo” anche l’attività e i contatti che intratteneva sul social network Facebook e su Msn Messenger. 

Il serbo fu arrestato nel marzo 2007, insieme al fratello, dalla squadra mobile di Bologna quando una 17enne rumena lo accusò di averla violentata e poi costretta a prostituirsi. La sua restrizione per carcerazione preventiva si era protratta anche agli arresti domiciliari fino alla scadenza dei termini. Dopo la sentenza di secondo grado del tre gennaio scorso è stato emesso un nuovo provvedimento di carcerazione ma il serbo, probabilmente allertato dall’arresto del fratello, è riuscito a far perdere le proprie tracce all’estero. I carabinieri intervenuti nell’indagine sulla latitanza dell’uomo hanno chiesto e ottenuto dall’autorità giudiziaria il mandato di cattura europeo.

Venerdì scorso i militari hanno avuto conferma che il 32enne si trovava in Germania e hanno poi scoperto che la sua compagna sarebbe partita dall’aeroporto Marconi di Bologna con destinazione Dusseldorf per incontrarlo. Verso la mezzanotte l’uomo è stato bloccato all’aeroporto di Dusseldorf dove era giunto per incontrare la donna. Nel giro di 40 giorni verrà eseguita l’estradizione in Italia dove il serbo dovrà scontare la pena comminata dalla Corte di appello.