«Sorge il dubbio che l’incontro di ieri sera sul Primo Maggio sia stato richiesto per alzare un polverone mediatico tale da coprire una scelta politicamente sbagliata. Cercando, poi, di scaricare su altri la frattura tra le Confederazioni bolognesi.

Come Uil, ringraziamo tutte le forze politiche e sociali che, in questi giorni, si sono espresse, con decisione, a favore di una soluzione unitaria. Avendo come solo intento la volontà di celebrare, senza secondi fini, la festa dei lavoratori.

L’indisponibilità della Cgil non ha però – purtroppo – consentito di trovare un percorso comune e condivisibile.

In questo modo, la Camera del Lavoro si è posta alla guida dell’antagonismo locale con quella presunzione e arroganza tipica di chi vuole imporre le proprie condizioni – e convinzioni – a tutti. Per di più, bollando, come nel vecchio sistema sovietico, chi non la pensa come lei quale ‘amico del padrone’.

Certamente la Cgil è un’organizzazione forte e ramificata, ma se non trova rapidamente una bussola che la aiuti ad incanalare positivamente le varie spinte interne (molto spesso strumentali e con obiettivi non dichiarati, ma chiaramente politici) finirà per causare gravissimi danni all’intera comunità bolognese».

(Gianfranco Martelli, segretario generale U.R. Uil di Emilia Romagna e Bologna)