Dopo 5 giorni di meditazione profonda ci saremmo aspettati una replica un po’ più tecnica e circostanziata da parte del gruppo Pd in Consiglio provinciale, di cui Croci ne è tuttora Capogruppo. Invece si preferisce buttarla in caciara, scansando i problemi e parlando di politica in modo non solo pecoreccio, ma anche scriteriato, e qui non si sorride più.

Croci parla di tagli che stanno portando il paese sull’orlo della rivolta: Croci parla a titolo personale o per tutto il suo gruppo? Perché una frase del genere si colloca sulla soglia dell’incitamento a quella rivolta di piazza, tanto cara a una parte della sinistra estrema, la stessa che ha eletto sindaci nelle grandi città alla faccia del Pd.

Ricordiamo a Croci che uno dei punti emersi a Pontida, e presentati dalla Lega Nord Padania al Governo, sui quali si verificherà la sua tenuta, riguarda proprio la revisione del patto di stabilità per gli enti locali: o è pronto a sottoscrivere un documento assieme alla Lega Nord sull’argomento, altrimenti taccia.

Si ricordi anche che la Provincia è dotata di una grande autonomia finanziaria e tributaria, non faccia orecchie da mercante continuando a mendicare la paghetta dallo Stato centrale.

Non parli di diktat della Gelmini; in nessuna parte della riforma c’è scritto di stravolgere tutta l’edilizia scolastica della Provincia, scontentando istituti alunni e famiglie. Forse è sfuggito a Croci, ma ogni giorno c’è una nuova protesta. D’altronde, ultimamente, pare un po’ distratto, e replica a casaccio in quei 5 minuti al giorno in cui ricorda di essere capogruppo.

I veri diktat sono quelli della Masini, che ripete ogni giorno “le decisioni sono state prese”, mettendo in serio imbarazzo chi nella Giunta ricerca ancora il dialogo con alunni e insegnanti.

Vuole conoscere la nostra soluzione alternativa, Croci? Molto semplice, anche se dovreste averla voi, visto che state lavorando da mesi sul tema: guardiamo agli investimenti degli scorsi anni, sono caduti dal cielo? Non credo proprio, sono frutto della condivisione dei fabbisogni da parte di tutte, e sottolineo tutte, le istituzioni, comprese le centrali, e stanno lì a significare che, nonostante i piagnistei, le risorse necessarie ci sono sempre state.

Si vuole fare di più? Si vuole insistere su una necessità di maggiore utenza per le scuole secondarie, invero strana perché le previsioni nazionali parlano di un leggero calo?

Bene, lo abbiamo già detto, ma lo ripetiamo al distratto capogruppo: si modifichi la dissennata politica degli ultimi anni, che ha preferito convegni, astratto marketing territoriale, biennali del paesaggio, fondazioni completamente ignorate dai privati, agli investimenti immobiliari in edilizia scolastica, che la Lega Nord avrebbe condiviso.

(Stefano Tombari, Presidente Gruppo Lega Nord Padania in Consiglio provinciale – Francesca Carlotti, Consigliere provinciale Lega Nord Padania)