Nel passaggio a una nuova fase del programma di accoglienza dei profughi, con arrivi intensificati ed esigenze più articolate, è necessario «il rispetto delle garanzie concordate con i Comuni nella fase di avvio dell’operazione sia per gli aspetti economici sia per quelli organizzativi, così come è necessario che tutte le regioni si attivino per partecipare all’operazione di emergenza umanitaria coordinata dal Dipartimento nazionale di Protezione civile». Lo affermano il vice presidente della Provincia di Modena Mario Galli e gli assessori al Sociale del Comune di Modena, Francesca Maletti, e del Comune di Carpi, Alberto Bellelli, sollecitando al più presto un incontro della cabina di regia regionale.

Nel frattempo, giovedì 23 giugno, nel modenese sono stati accolti 23 profughi (ospitati a Modena, Castelvetro, Polinago, San Prospero e Castelfranco) che si aggiungono ad altri 15 arrivati la scorsa settimana che portano a 160 il totale dei migranti attualmente in carico agli enti locali. E altri arrivi sono previsti nei prossimi giorni.

L’ospitalità, che vede impegnati tutti i distretti del territorio provinciale, è realizzata in prevalenza con soluzioni per piccoli nuclei, a volte familiari, in strutture di alloggio individuate dai Servizi sociali dei Comuni con il supporto tecnico logistico della Protezione civile e la collaborazione di organizzazioni sociali e religiose.

«In questa nuova fase – ricordano Galli, Maletti e Bellelli – non ci sono più migranti con permesso di soggiorno temporaneo, ma si tratta di persone nelle condizioni di richiedenti asilo per ragioni umanitarie che quindi sono accolte con particolari modalità e procedure. E hanno bisogno di uno specifico percorso di accoglienza e inserimento socio-sanitario. Per i Comuni, quindi, è ancora più importante riuscire a ottenere informazioni con dovuto anticipo circa il periodo di assegnazione e le caratteristiche delle persone in arrivo allo scopo di potere individuare le soluzioni di alloggio più idonee e garantire il supporto necessario».

Per gli amministratori modenesi, inoltre, è necessario «snellire il percorso burocratico-amministrativo inerente l’approvazione e la sottoscrizione delle apposite convenzioni con la Protezione civile, condividendo contestualmente strumenti di rendicontazione chiari e omogenei su tutto il territorio regionale».

L’ACCOGLIENZA OSPITATI UN PO’ IN TUTTI I DISTRETTI DELLA PROVINCIA

Dei 23 profughi accolti giovedì 23 giugno nel modenese, sette sono ospitati nel capoluogo (cinque ghanesi e due nigeriani), gli altri in diversi comuni del territorio provinciale. A Castelvetro sono stati accolti quattro giovani provenienti dal Ciad, a Polinago due ghanesi, a Castelfranco quattro profughi del Burkina Faso, mentre a San Prospero sei persone originarie del Ciad. Tutti sono sbarcati a Lampedusa nelle scorse settimane fuggendo dalla Libia dove si trovavano per lavoro.

La settimana scorsa, inoltre, erano state accolte altre 15 persone: due ghanesi a Modena, due nigeriani a Lama Mocogno, altri due a Sestola e altrettanti a Fanano; a Spilamberto è stato ospitato una coppia con un figlio di origini ghanesi, a Castelnuovo quattro profughi del Bangladesh.

I nuovi arrivi portano a 160 il totale dei migranti attualmente in carico agli enti locali che, comunque, hanno accolto nella prima fase anche persone con permesso di soggiorno temporaneo già presenti sul territorio. Nel modenese l’accoglienza è stata organizzata sulla base del principio dell’assistenza diffusa applicato fino a ora con l’equa distribuzione dei migranti tra i vari distretti in proporzione alla popolazione residente.