Adesione veramente alta di lavoratori, giovani, studenti e pensionati modenesi, insieme a numerosi sindaci e amministratori locali, allo sciopero generale Cgil di oggi martedì 6 settembre.

“Un’adesione superiore alla nostra rappresentanza nei luoghi di lavoro” ha detto dal palco il segretario della Cgil di Modena Donato Pivanti di fronte ad una piazza Roma stamattina gremita di persone. “Ringrazio anche i lavoratori di Cisl e Uil che so essere presenti, perché dobbiamo mandare tutti insieme un messaggio al Governo e ai loro dirigenti sindacali” ha aggiunto Pivanti. “Questa manovra va radicalmente cambiata, perché iniqua, ingiusta, colpisce sempre i soliti noti attraverso un ulteriore e definitiva compressione del welfare e dei servizi. Inaccettabile l’attacco alla contrattazione, allo Statuto dei lavoratori e all’art.18”.

“La Cgil non accetterà mai i licenziamenti, invito Confindustria Modena a pronunciarsi per il ritiro dell’art.8 della manovra, la Cgil ne impedirà in tutti i modi l’applicazione”.

Almeno 15.000 i manifestanti che hanno preso parte ai due cortei (partiti alle 9 uno dal piazzale Maserati, l’altro da piazzale Tien An Men) per le vie del centro storico e alla manifestazione in piazza. Certamente la manifestazione di stamattina ha visto aumentare ulteriormente le adesioni anche rispetto all’imponente manifestazione dello scorso 6 maggio.

“Mai come oggi abbiamo sentito la vicinanza e l’appoggio di amministratori locali, sindaci, assessori e consiglieri regionali, e parlamentari, rappresentanti delle associazioni che hanno sfilato in corteo e partecipato alla manifestazione in piazza Roma” ha detto ancora Pivanti. “Questa è la risposta a chi ancora oggi parla di una Cgil isolata, che non sarebbe in sintonia con il paese”.

Dopo Pivanti ha preso la parola dal palco Rossana Dettori segretario generale nazionale della Funzione Pubblica Cgil per ricordare l’attacco sferrato da questo Governo ai dipendenti pubblici e all’intero mondo del lavoro, a chi sta per andare in pensione “e si sveglia un giorno e scopre di andarci fra 2 anni”, ai disabili che rischiano di essere confinati neireparti ghetto delle loro aziende. Inaccettabile l’art.8 della manovra che cancella in un colpo solo i “diritti dei lavoratori, la contrattazione nazionale, la Costituzione, lo Statuto dei lavoratori”.

“Chiedo a Cisl e Uil cosa c’è di buono in questa manovra del Governo e nell’art.8? I lavoratori di Cisl e Uil sono con noi in piazza perché vogliono dire ai loro dirigenti e al Governo che sono stanchi di essere bistrattati. Credo nell’unità sindacale che parli di diritti, Costituzione, contrattazione” ha detto Dettori. “Da Modena e dalle altre piazze d’Italia viene un chiaro messaggio al Governo: fermatevi, altrimenti andatevene per il bene dei lavoratori e del Paese, basta politiche di devastazione sociale!”.

Dettori ha anche ricordato le contro-misure che per la Cgil sono necessarie a cominciare dalla tassazione dei grandi patrimoni e da una seria lotta all’evasione fiscale.  “Oggi è l’inizio della mobilitazione – ha aggiunto – continueremo fino a che il Governo non modifica la politica economica”.

A seguire è intervenuto dal palco Claudio Riso della segreteria Cgil per ringraziare artisti e intellettuali modenesi che hanno lanciato l’appello “Salviamo l’Italia” per chiedere un Paese diverso e contro una politica miope che impoverisce i saperi e la conoscenza attaccando la scuola e l’università pubblica. Per questo condividono le ragioni della mobilitazione della Cgil che proseguirà anche dopo il 6 settembre. Un ringraziamento particolare è stato rivolto dai dirigenti sindacali al noto artista modenese Wainer Vaccari che ha voluto stare vicino alla Cgil e ai lavoratori oggi in piazza, aderendo all’appello e donando uno disegno a china (in cui si riconosce la fisionomia di Roberto Saviano) che è stato subito eletto a immagine dell’appello (in allegato il disegno di Vaccari, il testo dell’appello “Salviamo l’Italia” e le prime firme pervenute). I Krasì hanno suonato pizzica e taranta prima e dopo il comizio.

Alcuni dati sull’adesione in base al campione di aziende che già da diversi anni la Cgil adotta. Nelle fabbriche metalmeccaniche adesione allo sciopero del 90% in Maserati, Rossi Motoriduttori, Goldoni. All’80% in Titan Wam e Manitou, 85% alla Glem Gas, all’Angelo Po di Carpi 60% fra gli impiegati e 90% fra gli operai, alla Bosch Rexthoil Control di Nonantola 60%, 50% in Ferrari Auto.

Cento per cento di adesioni ad Abitcoop, 98% alla CDC di Modena, 85% Coop Icea e Cmb, 75% Coop Legno. Nelle aziende dell’agroindustria, adesione al 100% a Civ-Riunite e Progeo, 90% al Consorzio Parmareggio, 95% Grandi Salumifici Italiani, 70% alla Villani, 35% alla società agricola Tre Valli di Formigine, 40% all’Inalca.

Fra le ceramiche, adesioni allo sciopero del 75% al Gruppo Ceramiche Ricchetti, 85% all’Atlas Concorde di Fiorano, 80% alla Ceramica Caesar. Fra le industrie chimiche e gomma plastica, 90% alla SCAM, 85% alla Bellco di Mirandola, 70% alla Cercol, 80% alla Sorin.

Nelle aziende medio-piccole del settore tessile adesioni in media raddoppiate rispetto agli ultimi scioperi, e anche in una realtà grande come la Giorgio Armani Operation raddoppiate le adesioni delle lavoratrici a sciopero e manifestazione.

Fra le aziende del terziario, adesioni alte al 100% fra i lavoratori degli appalti di servizi alle biblioteche Delfini e Loria e fra i lavoratori degli appalti di pulizie alle poste, caserme di polizia e carabinieri. 100% di adesioni anche a Manutencoop Carpi, 95% a Erma-Rtmo, 80% a Cir Modena e So-Sel, 85% in Coop Estense, adesioni al 70% in Cna e Confesercenti.

Alla Panini adesioni del 98% fra gli operai e del 60% fra gli impiegati. 70% delle agenzie di Assicoop chiuse, 50% delle filiali chiuse del Monte Dei Paschi di Siena di Modena. Alla Cooperativa di facchinaggio CFP adesioni al 50% con tutti i cantieri chiusi.

Nel pubblico, dove sono stati garantiti per legge i servizi essenziali, adesioni del 68% in Comune a Modena, 65% negli uffici e servizi dell’Unione Terre d’Argine, 55% al Comune di Castelfranco Emilia, 90% al Comune di Formigine, 60% all’Inps, 32% al Policlinico di Modena (dove parte del personale sanitario, poco meno della metà, è tenuto a garantire i servizi minimi essenziali). Quasi tutte le biblioteche della provincia sono rimaste chiuse, compresa l’Estense, pochissimi i nidi aperti in tutta la provincia, ottima adesione anche nel comparto delle cooperative sociali, chiusi molti centri diurni per anziani e disabili a Modena e provincia (rispettati ovunque i servizi essenziali), nell’assistenza domiciliare nei vari comuni della provincia adesione molto alta intorno all’80% (garantiti i servizi essenziali).

Il personale tecnico-amministrativo dell’Università e i docenti delle scuole statali di ogni ordine e grado hanno garantito una significativa presenza alla manifestazione, pur non essendo ancora iniziato l’anno scolastico e le elezioni universitarie.