La società patrimoniale SGP Srl assicura un’opacità senza eguali su quegli atti che, fino al 2005 (quando le competenze erano ancora dell’ente Comune), passavano obbligatoriamente per l’Albo Pretorio ed erano aperte alla libera consultazione da parte del Cittadino. La conoscenza di una parte di queste, a partire da oggi, tornerà ai soli Consiglieri Comunali e se ne presume l’assoluto divieto di divulgazione.

Siamo tutti d’accordo che ad estendere la conoscenza non si sbaglia mai, anche se i beneficiari sono i soli consiglieri. L’Odg del Partito Democratico era quindi da votare senza esitazione, ma i festeggiamenti sono davvero fuori luogo.

Queste creature a totale partecipazione pubblica fabbricano incarichi di responsabilità spesso e volentieri ricoperti da politici (simil-assessorati), e immunizzano dal controllo del Cittadino anche altri aspetti delle precedenti gestioni dirette degli Enti comunali, come l’assunzione di personale, le procedure di bando e i conti economici. Che SGP abbia sancito in Città questo inizio non è proprio il caso di dirlo, Sassuolo e i suoi politici stavano acquisendo dimestichezza con le società partecipate, e con le facilitazioni partitocratiche che queste offrono, già attraverso lo scorporo dei servizi pubblici locali e la creazione di SAT.

Il pretesto che va per la maggiore è quello del patto di stabilità, ovvero un impegno di massimo indebitamento talmente inassumibile da farne dedurre la necessità di eluderlo già in sede di adozione. Per farlo non c’era maniera migliore che la costituzione di società c.d. “in house” come SGP, che fosse tutto programmato? Nessuno lo sa, sappiamo solo quale maggioranza in Consiglio Comunale ha costituito SGP, e sappiamo anche che ancora oggi c’è ben poca volontà di trasparenza, quella vera, nei confronti dei Cittadini.

Riccardo Macchioni (Segretario Ass.ne Radicali Modena, Coordinatore per il Distretto Ceramico)