Il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, intende formalmente protestare per il fatto che a distanza di un anno dalla presentazione di un suo progetto di legge che prevede di sottoporre ad un test tossicologico obbligatorio tutti i Consiglieri e gli assessori della Regione Emilia Romagna, tale progetto non sia stato ancora discusso.

Dal 19 ottobre 2010 è trascorso esattamente un anno dalla presentazione di quel progetto di legge e ciò non è accettabile in un sistema politico democratico. Non si può continuare ad ignorare l’iniziativa legislativa di un Consigliere regionale. Di cosa hanno paura i vertici della Regione? Qualche politico di maggioranza teme forse di essere sottoposto a questo test tossicologico?

Il progetto di legge presentato da Filippi obbliga, infatti, i politici risultati positivi per due volte al test a dimettersi dalla carica.

A tale proposito il Consigliere Fabio Filippi ha dichiarato: “Chi ricopre incarichi pubblici deve essere lucido e non può permettersi di essere ricattabile per vizi od altro. La politica deve dare l’esempio ed essere trasparente nei confronti dei cittadini. Il progetto di legge da me presentato intende dare un segnale forte per contrastare la cosiddetta ‘cultura della droga’ tutt’oggi sostenuta in alcuni ambienti che fanno riferimento ad una parte della sinistra radicale e non solo. Purtroppo, ad un anno esatto, il documento giace ancora nei cassetti della Regione. Il Presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti, ha preferito, fino ad oggi, non affrontare il problema, ma ciò è istituzionalmente inaccettabile.

Mi appello quindi a tutti i colleghi e a tutti coloro che considerano le droghe dannose per la società, agli stessi media, spesso attenti a questo tipo di battaglie, affinché mi sostengano per far approvare il progetto di legge in aula. Personalmente, mi propongo di contrastare, con ogni mezzo, la cultura della droga, anche con un semplice test che non dovrebbe spaventare nessuno”.