“Le indagini della Direzione Investigativa Antimafia ci consegnano un quadro che definire preoccupante vuol dire usare un blando eufemismo. La provincia di Modena è un vero e proprio crocevia di organizzazioni criminali, dove i Casalesi si sarebbero infiltrati nel nostro territorio in modo sempre più massiccio. La zona di Castelfranco Emilia e dintorni pare essere la base operativa dei loro traffici. Sono ormai tantissime le indagini che ci confermano questo gravissimo stato di cose. Se da un lato c’è la testimonianza di una reazione forte ed encomiabile dello Stato, attraverso le Forze dell’Ordine e la Magistratura, ho l’impressione che la nostra comunità, seppur dotata di anticorpi, forse non è vaccinata a sufficienza di fronte ad un virus del genere. Non vorrei che i troppi anni trascorsi a baloccarsi con il mito di Modena “isola felice” abbiano fatto abbassare troppo la guardia. Il momento poi di grave crisi economica, che ha colpito anche le nostre zone, rischia di rendere l’azione di infiltrazione e devastazione dei malavitosi ancora più semplice.

Serve una risposta ferma e corale da parte di tutti. Lo Stato in questi anni ha ottenuto risultati senza precedenti nella lotta alla criminalità organizzata. Anche il livello locale deve fare la propria parte, denunciando immediatamente ogni situazione di contiguità e di pericolo. Non certamente una battaglia di destra o di sinistra. Bisogna fare una guerra senza quartiere contro chi vuole solo una cultura criminale, che devasta individui e territori”.

Commenta così il Vicepresidente dei Deputati del PDL, On. Isabella Bertolini, Coordinatore provinciale del partito a Modena, i risultati delle indagini della Dia che avrebbero individuato il nuovo capo del clan dei Casalesi per la provincia di Modena.