Ancora si chiede se è sufficiente pensare facile, per rendere facile le cose. Alessandro Cuoghi ha realizzato nel modo più semplice quanto di più impegnativo ci sia tra gli atleti: qualificarsi ad una rassegna internazionale, e parliamo della 19a edizione dei Campionati Europei assoluti in vasca corta, che si terrà a Stettino in Polonia dall’8 all’11 dicembre.

E’ successo in modo naturale “certo, mi sono impegnato, sentivo che ero potente. Tenendo d’occhio il mio avversario e compagno Rocco Potenza, mi sono reso conto che stavo andando forte., ma il tempo è stato però una vera sorpresa anche perché il tentativo non era stato preparato!”

Saint Dizier, il suo meeting internazionale ed il 3’44.43, per quel che vale, ma che lo inserisce nella top ten stagionale della specialità 400 stile libero in Europa, potrebbe essere diventato il punto di svolta di una carriera soprattutto se ti sfiora l’idea di poter svolgere lo sport in modo professionale.

“Dovevo, anzi volevo fare delle scelte. Quest’anno ho praticamente congelato l’università. Mi sono preso un anno di pausa per valutare cosa posso fare da grande e a settembre ho deciso di entrare a far parte del progetto del mezzofondo che Federnuoto ha creato al centro Federale di Ostia.

Sono cresciuto in Modena Nuoto e con la guida di Stefano Nurra ho raggiunto il meglio cui potevo raggiungere e grazie a loro e anche a Rane Rosse Aqvasport, squadra per cui gareggio che non mi ha ostacolato nella scelta, ora posso sognare”.

Il giovane talento ha 20 anni ed è di Formigine, ha vinto numerosi tricolori giovanili ai quali ne aggiunge con orgoglio anche un paio assoluti nel salvamento. Esordio azzurro nel 2008 con la nazionale giovanile, nel 2009 si è laureato campione continentale sempre tra gli junior a Praga, lo scorso anno, 2010, con la nazionale cadetti è salito sul podio di Coppa Latina in Argentina.

2011, un altro balzo in avanti da registrare, quello più importante la nazionale maggiore. E’ veramente felice per l’obiettivo centrato, lo si vede negli occhi mentre parla: “Sono carico, darò il massimo”. Alessandro, non lo devi dire a noi: fallo e basta.