Il 16 dicembre è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori delle Cooperative sociali, impiegati nei settori dell’assistenza anziani, diversamente abili, servizi educativi e inserimento lavorativo. L’intesa, sottoscritta da Legacoop Sociali, Federsolidarietà, Confcoperative e Solidarietà Agci per le parti datoriali e dalle organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Cisl-Fisascat e Uil-Fpl, riguarda oltre 4.000 addetti modenesi (circa 300.000 a livello nazionale).

L’accordo per il 2010-12, firmato a due anni dalla scadenza del precedente contratto, prevede un aumento medio a regime di 70 euro, che sarà corrisposto in tre tranche.

“Siamo consapevoli che non si tratta di cifre esorbitanti – affermano i sindacalisti FP/Cgil Fabio De Santis e Marco Bonaccini – ma si tratta comunque di un aumento economico per un settore che lavora prevalentemente con risorse pubbliche, a maggior ragione a fronte dell’inaccettabile blocco contrattuale per i dipendenti pubblici, avviato nel 2010 e che sarà mantenuto sino al 2017”.

“Si tratta di una buona notizia per gli addetti del settore – aggiungono i sindacalisti FP/Cgil – che arriva in una fase di profonda difficoltà per il Paese e che apre uno spiraglio di luce nel buio di questa crisi e nel mondo delle relazioni industriali. Il settore della cooperazione rappresenta un grande sistema di servizi alla persona e di sostegno al welfare, oggi messo in crisi dai pesanti tagli intervenuti negli ultimi anni. Che si riparta dal rinnovo contrattuale per rilanciare i servizi ci sembra un fatto estremamente positivo”.

L’intesa rafforza il regime del doppio livello contrattuale, nazionale e provinciale, prevede l’istituzione di un fondo per la sanità integrativa con un costo mensile pro capite di 5 euro sostenuto dalle cooperative.

Modificato anche l’istituto dell’apprendistato per favorire l’inserimento dei giovani al lavoro in un settore dove la formazione e la professionalità incidono direttamente sulla condizione delle persone assistite.

Altro elemento di garanzia per i lavoratori è il rafforzamento della clausola che assicura i livelli occupazionali e retributivi in caso di cambio nella gestione degli appalti/convenzioni, cosa molto frequente essendo la gran parte del fatturato delle cooperative sociali derivanti da rapporti col pubblico.

“La riaffermazione dello strumento del Contratto Nazionale, il consolidamento della contrattazione di secondo livello, la scommessa sull’ingresso dei giovani nel settore con l’attuazione del testo unico sull’apprendistato, ci parlano di un buon accordo, che arriva in un momento di grande difficoltà per l’intero sistema di servizi e assistenza alle persone. La parola adesso passa ai lavoratori”.

Nel mese di gennaio, infatti, i sindacati saranno impegnati nella consultazione dei lavoratori interessati, attraverso un grande numero di assemblee.

In base agli esiti della consultazione, quindi, ci sarà la sottoscrizione definitiva dell’accordo.