Il 7 e 8 febbraio si è svolto il referendum di approvazione da parte dei lavoratori dell’accordo aziendale della Poclain Hydraulics Industriale firmato dalle RSU unitariamente e dalla sola Fiom/Cgil. L’accordo sarà in vigore nel quadriennio 2012-2015. Hanno partecipato al voto 88 lavoratori su un totale di 108 e hanno espresso parere favorevole 76 lavoratori, pari all’86% dei votanti.

“Vediamo con favore il risultato del voto, dichiara Selmi Simone della Fiom/Cgil di Castelfraco Emilia – i lavoratori hanno premiato lo sforzo con il quale abbiamo ottenuto un importante risultato in termini contrattuali e soprattutto hanno premiato ciò che da anni sostiene la Fiom/Cgil, ovvero il diritto dei lavoratori/trici di poter votare i loro accordi”.

L’accordo fa un importante compromesso tra l’esigenza dell’azienda di aumentare la propria capacità produttiva, a fronte di un importante impegno in termini di investimenti e di progetto industriale, e l’esigenza dei lavoratori di migliorare le loro condizioni di lavoro e salariali e di avere un modello di relazioni sindacali avanzato rispetto all’attuale.

L’accordo affronta anche importanti temi relativi alla democrazia e alla rappresentanza sindacale. “E’ previsto che i lavoratori sui successivi accordi, votino le piattaforme e le ipotesi di accordo sempre, anche nel caso di divisioni sindacali. – spiega il sindacalista – Allo stesso tempo, l’azienda è obbligata a considerare valide soltanto le piattaforme e le ipotesi di accordo sottoposte all’approvazione da parte dei lavoratori tramite referendum”.

“Questo aspetto dell’accordo – continua Selmi – ha fatto sì che Fim/Cisl non firmasse e che si scagliasse pubblicamente contro la Fiom/Cgil. Mi risulta sempre strano sentire da parte di Fim di essere un’organizzazione sindacale che ha nel suo Dna la democrazia ed i pluralismo e poi vederla non firmare un accordo voluto e firmato anche dal delegato della Fim e fortemente voluto dai lavoratori”.

“Le motivazioni della mancata firma lasciano davvero sbalorditi, hanno dichiarato che non possono firmare l’accordo perché nel caso di accordi separati firmati dalle Organizzazioni Sindacali, ma senza il voto dei lavoratori, l’azienda non potrà più applicarli. Ritengo che la decisione dei lavoratori sia chiara e netta su questo tema, vogliono poter votare e decidere sulle loro condizioni di lavoro e salariali, questo dovrebbe essere il tema che le Organizzazioni Sindacali, i partiti politici, le associazioni datoriali e l’opinione pubblica dovrebbero affrontare. Ritengo che questa discussione non sia più rinviabile, l’unità sindacale si costruisce dando lo strumento decisionale a chi rappresentiamo e non semplicemente dicendo che il Sindacato dovrebbe essere unitario”.

L’accordo riconosce inoltre la piena rappresentanza della Fiom/Cgil, il Contratto Nazionale del 2008 (unitario e votato dai lavoratori), l’elemento perequativo pari a 40 euro di aumento salariale, un modello di relazioni sindacali dove RSU, Azienda e Organizzazioni Sindacali discutono mensilmente degli investimenti e del piano industriale.

In tema del mercato del lavoro la Poclain Hydraulics Industriale, potrà avere, oltre ai lavoratori assunti a tempo indeterminato, lavoratori con contratto a tempo determinato e somministrati. Su questo importantissimo tema vi saranno appositi incontri tra RSU e Azienda per individuare percorsi di stabilizzazione dei suddetti lavoratori.

Per far fronte ad un aumento della capacità produttiva l’Azienda potrà utilizzare il lavoro a turni fino ad un massimo di 16 turni alla settimana, con maggiorazioni salariali pari al 50% nel caso di 16 turni, e del 25% durante il lavoro notturno, che in applicazione del 16° turno sarà ridotto a 5 ore e 50 minuti .

Per quanto riguarda il Premio di Risultato, l’accordo prevede, oltre ad una discussione tra RSU ed Azienda sugli obiettivi, il controllo mensile da parte della RSU sull’andamento degli indicatori aziendali (produttività qualità e redditività). La quota economica relativa al Premio di Risultato è di un massimale pari a 2.450 euro annui al 4° livello, inoltre se gli indicatori dovessero essere superati verrà riconosciuto un ulteriore 10% sul massimale del premio.

“È davvero singolare che a fronte di un accordo di questo livello – continua Selmi – la Fim/Cisl decida di non firmare, mentre nei prossimi giorni sarà a Torino per concordare come meglio applicare l’accordo di Pomigliano negli stabilimenti del Gruppo Fiat nella Provincia di Modena, modificando di fatto condizioni di lavoro e contrattuali di migliaia di lavoratori senza avere la loro approvazione”.

“Ritengo che peggiorare le condizioni di lavoro, cancellare la contrattazione aziendale, non far votare i lavoratori sulle loro condizioni, né i loro rappresentanti sindacali, estromettere il diritto di esistere alle Organizzazioni sindacali che non sono d’accordo con le imprese, non abbia niente di democratico, pluralista e progressista. La Fim/Cisl dovrebbe spiegare questo ai lavoratori e non boicottare le assemblee, come ha fatto in Poclain Hidraulics, dimostrando sempre di più che non intende minimamente confrontarsi con i lavoratori, ma pretendendo di poter decidere per loro”.

(Fiom/Cgil Castelfranco Emilia)