I migranti di Bologna tornano in piazza il prossimo primo marzo per la mobilitazione nazionale degli immigrati che si estende a livello nazionale. In particolare, nel capoluogo emiliano, l’appuntamento è doppio: alle 9 in piazza dell’Unità, cuore della Bolognina, da dove partirà il corteo battezzato ‘Move parade’ e alle 16.30 in piazza Nettuno dove si terrà invece il presidio-concerto a cura di Laboratorio On the Move.

Gli immigrati che vivono e lavorano sotto le Due Torri manifesteranno contro la legge Bossi-Fini e contro il “razzismo istituzionale”, ma anche per la chiusura immediata dei Cie e per una regolarizzazione dei flussi slegata dal lavoro. I migranti sfileranno anche per chiedere il diritto alla cittadinanza e rispondere a “chi non ha nemmeno il coraggio di rivendicare subito e senza condizioni lo jus soli”. La manifestazione adotta inoltre il tema della lotta alla precarieta’ che sara’ anche al centro di un successivo incontro pubblico, gia’ in calendario per il 10 marzo al circolo Pavese.

“Il primo marzo 2010 e 2011 abbiamo dimostrato che lo sciopero contro la Bossi-Fini è una lotta generale, contro lo sfruttamento e la precarietà” spiega il Coordinamento Migranti, precisando che “ogni tentativo di considerare i problemi dei migranti come questione separata dalla condizione generale replica il razzismo istituzionale e rende tutti piu’ deboli, perchè la precarietà dei migranti è ciò su cui si è fatto leva per precarizzare tutti gli altri”.

Il primo marzo degli stranieri è organizzato da Coordinamento Migranti Bologna e Provincia, Laboratorio OnTheMove, Migranda, Scuola di Italiano con Migranti – Xm24, associazione interculturale Al – Sirat, Associazione senegalese Bologna, (S)connessioni precarie, associazione Universo, Sokos e Usi-Ait.