A Modena gli impiegati civili degli uffici immigrazione di Questura e Prefettura sono 14, 650 in tutta Italia: un emendamento leghista non vuole prorogare i loro contratti in scadenza. I consiglieri provinciali del Pd Cigni e Kyenge si chiedono cosa ne pensino la Lega Nord e il Pdl modenesi, visto che per sostituirli bisognerà togliere, di nuovo, poliziotti dalle strade per rimetterli in ufficio.

“Nella loro demagogia, pur di colpire in qualche modo gli immigrati, sono disposti perfino a far perdere il posto di lavoro a diverse centinaia di italiani e a distogliere poliziotti dal loro impegno sulle strade per rimandarli in ufficio”. Con queste parole i consiglieri provinciali del Pd Fausto Cigni, presidente della Consulta provinciale dell’immigrazione, e Cécile Kyenge, portavoce nazionale della Rete Primo Marzo, riassumono quanto sta facendo la Lega Nord a livello nazionale. Com’è noto, alcuni anni fa, su pressione anche di un’opinione pubblica che chiedeva che gli agenti potessero essere liberati dalle pratiche burocratiche che ricadevano tra le loro mansioni, i poliziotti in servizio presso gli uffici immigrazione di Questure e Prefetture furono sostituiti da impiegati civili: in tutto 650 lavoratori a tempo determinato, il cui impegno è diventato fondamentale per garantire celerità alle pratiche e alle procedure a cui sono interessati gli stranieri e i rispettivi datori di lavoro italiani. A Modena, in questa funzione, sono impiegate 14 persone, 9 presso gli uffici della Questura e 5 in Prefettura. Il loro contratto di lavoro scade il 30 giugno 2012. Visto il ruolo fondamentale ricoperto, il Pd – con i propri deputati Marchi, Bellanova, Mattesini e Motta – ha presentato due emendamenti al decreto Milleproroghe per spostare la scadenza almeno alla fine dell’anno raddoppiando, nel contempo, la copertura finanziaria necessaria alla proroga. I leghisti Bragantini e Vanalli, invece, hanno presentato un emendamento di segno totalmente opposto: niente proroga per i 650 lavoratori precari degli uffici immigrazione, nonostante lo stesso Viminale abbia sottolineato il ruolo fondamentale che costoro avranno nei prossimi mesi, non solo per finire le pratiche di regolarizzazione, ma anche per attuare quell’Accordo di integrazione firmato dal Governo Berlusconi, quando il ministro dell’Interno era proprio il leghista Maroni. “A questo punto – dicono Cigni e Kyenge – è inevitabile domandarsi cosa ne pensino di questa operazione la Lega Nord e il Pdl modenesi. In questi anni ci hanno sempre accusato di non prendere sul serio le paure dei modenesi contro il dilagare della piccola e grande criminalità, adesso sono d’accordo di mandare a casa 650 impiegati e togliere dalle strade e dalle investigazioni altrettanti poliziotti per rimandarli a sbrigare pratiche burocratiche in ufficio?”.